Finto vigile ruba in casa di anziani usando la scusa di una fuga di gas
Hanno agito con l’inganno, prima mettendo in allarme due anziani, quindi una volta che sono riusciti ad introdursi nella loro casa, hanno aperto cassetti e sportelli, trafugando alla fine delle catenine d’oro, anelli, braccialetti e medagliette. I fatti sono avvenuti giovedì 4 gennaio, poco dopo le 13, in una palazzina che si affaccia su una tranquilla strada laterale di via Veneto, a Brescia.
L’inganno
Alla porta di una coppia di anziani si è presentato un signore distinto, adducendo la scusa di segnalare l’allarme per una fuga di gas ai piani inferiori della palazzina. I due coniugi, che peraltro nel tempo avevano già respinto più volte malfattori che cercavano di ingannarli, hanno accolto l’invito dell’uomo e lo hanno accompagnato in cucina, dove questi avrebbe fatto loro aprire le finestre per evitare scoppi. Nel frattempo un complice, vestito con abiti che ricordavano una divisa della Polizia locale, si è infilato dall’uscio di casa nelle camere, dove ha perquisito cassetti e armadi e si è impossessato di un cofanetto di gioielli e di bigiotteria.
Guadagnato poi il pianerottolo, questi ha frugato il cofanetto estraendone vari pezzi di valore, quindi nell’arco di pochi secondi si è ripresentato ai coniugi, dicendo che una pattuglia aveva appena fermato una zingara trovata in possesso del cofanetto. La fuga di gas era poi stata un’invenzione dei nomadi che intendevano rubare e quindi l’allarme gas era rientrato.
In fuga
A quel punto anche il complice in «borghese» ha guadagnato la porta e i due si sono allontanati, mentre gli anziani hanno chiamato il 112 e una pattuglia della Volante è arrivata a casa delle due vittime. È stato a quel punto che è emerso che un vicino aveva munito la porta di uno spioncino elettronico. Il transito dei due ladri non è passato inosservato e una sequenza di foto è stata consegnata agli agenti. A parte il danno veniale resta ovviamente l’amarezza per quanto accaduto e da qui da parte della famiglia dei derubati la diffusione delle immagini dei ladri e della denuncia in Questura.
L’inganno può essere sempre molto sottile e anche l’espediente della divisa ha tratto in errore due persone che nonostante l’avanzata età hanno capacità di discernimento. Un reato quindi ancor più odioso se si pensa che quei pochi grammi di oro rappresentano perlopiù dei ricordi. La speranza ora è che le foto possano portare ad una rapida identificazione dei due ladri.
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