Covid, casi quintuplicati nel Bresciano in un mese

Nell'ultima settimana un ulteriore incremento dell'11%. L'aumento dei posti letto in Lombardia allontana la prospettiva del giallo
Personale sanitario in un reparto Covid - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Personale sanitario in un reparto Covid - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Non più tardi di lunedì scorso, il punto settimanale sull'andamento della pandemia evidenziava come il dato registrato il giorno precedente, pari a 377 nuovi contagi in 24 ore, si attestasse quale nuovo record degli ultimi otto mesi. Un numero frantumato in una manciata di giorni, al punto che i 380 delle ultime 24 ore sono, paradossalmente, uno dei valori più modesti registrati, a fronte di picchi di 463 (sabato) e 445 (mercoledì).

Numeri che, riportando indietro il calendario alla primavera scorsa, ci farebbero tremare, ma che ora grazie ai vaccini accogliamo con minore apprensione. Tuttavia un fatto è certo: i contagi sono in rapida evoluzione ormai da settimane e la situazione che già ha visto alcune regioni oltrepassare le soglie critiche dell'occupazione di posti letto in area medica e terapia intensiva, ora preoccupa per le prospettive della Lombardia. La flessione dell'ultimo rapporto con un calo di 24 degenti nelle aree mediche fa piegare all'ottimismo le parole del governatore Fontana, ma il quadro d'insieme e gli altri indicatori inducono alla cautela.

La linea che ci separa dalla zona gialla infatti non è così remota. L'allerta era già all'orizzonte la scorsa settimana quando i casi registrati in capo a sette giorni ammontavano a 2.119. Ebbene, dal 6 al 12 dicembre il numero dei nuovi contagi è lievitato ulteriormente, toccando quota 2.360. Un incremento pari ad un ulteriore 11% che già dovrebbe offrire un dato esauriente sulla rapidità con cui il coronavirus ha ripreso a diffondersi nel corso di questa nuova ondata, ma che appare ancora più significativo se accostato ad altri dati non poi così risalenti: la prima settimana di novembre - quella che andava dall'1 al 7 del mese - infatti, i contagi erano solamente 486, poco più di quelli che ora siamo arrivati a contare in un solo giorno. Detto altrimenti, i contagi in un mese si sono pressoché quintuplicati nella nostra provincia.

Sul fronte della pressione che l'impennata dei casi va esercitando sulle strutture ospedaliere, va sottolineato un aspetto: la Regione ha tentato di allontanare lo spetto della zona gialla aumentando il numero totale dei posti letto disponibili in area medica, così da abbassare la percentuale di occupazione, che le regole nazionali impongono - per garantire la premanenza in zona bianca - inferiore al 15%. Un escamotage che non interessa le terapie intensive dove le cose vanno complessivamente meglio e che giustifica il calo evidenziato dal grafico qui sopra. Il numero per l'esattezza è lievitato da 6.553 a 7.945.

Il terzo indicatore che tuttavia ci racconta come la situazione sia con evidente accelerazione in peggioramento è quello dell'incidenza dei casi ogni 100mila abitanti a sette giorni: siamo passati dal 182 della scorsa settimana ai 186 attuali. Ovvio, siamo di fronte ad un quadro epidemiologico neppure lontanamente confrontabile con quello disperante che affrontavamo un anno fa, come mostra il grafico qui sotto che rende ben evidente lo scarto tra le due situazioni.

La differenza risulta ancora una volta di lampante evidenza deriva dalla massiccia copertura vaccinale che in particolare nel Bresciano si registra. Su questo fronte, i dati  aggiornati il 12 dicembre sul portale di Regione Lombardia, la percentuale di bresciani completamente vaccinata (seconda dose o dose unica) è pari al 80,31% della popolazione totale (pari a 1.247.583 secondo gli ultimi dati Istat). Sul fronte della terza dose, invece, sono 214.199 i bresciani già vaccinati, pari al 17,17%. L'indicazione recente che dà per ridotta al 39% l'efficacia della seconda dose e riportata al 93% la copertura con l'iniezione booster induce a sollecitare ulteriormente il ricorso massivo alla nuova somministrazione. Alla quale ora si aggiunge la platea potenziale dei bimbi di età compresa tra i 5 e gli 11 anni.

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