Cosa dicono per Brescia i risultati delle elezioni

Archiviate le elezioni regionali, con la vittoria netta di Attilio Fontana, e quasi archiviate le elezioni politiche, con gli ottimi risultati del Movimento 5 Stelle e della coalizione di centrodestra guidata da Salvini - entrambi gli schieramenti ora si contendono lo scettro di chi dovrà formare la maggioranza - l’attenzione dei bresciani inizia a spostarsi sugli scenari politici cittadini.
Perché in maggio, lo ricordiamo, si vota per le amministrative, un appuntamento politicamente delicato a cui ci avviciniamo dopo un terremoto elettorale che ha rimescolato le carte in tavola.
Considerando solo la città, infatti, alla Camera la coalizione di centrodestra formata da Lega (23,2%), Forza Italia (12,4%), Fratelli d’Italia (4,8%) e Noi con l’Italia-Udc (0,9%) ha raggiunto il 41,8% dei voti.
Un dato significativo, che ha riacceso le speranze degli esponenti politici locali di riconquistare la Loggia dopo l’esperienza di Adriano Paroli (ora eletto senatore) nel quinquennio tra il 2008 e il 2013. Un dato che ha riaperto anche il dibattito tra i due principali partiti, Lega e FI, dato che i rapporti di forza si sono ormai ribaltati, con il partito di Salvini protagonista della coalizione. Al momento, la candidata per la carica di sindaco resta Paola Vilardi, anche se a breve si arriverà a una verifica all’interno dello schieramento. «Parliamo di programmi, non di persone», ha detto il capogruppo leghista in Loggia, Massimo Tacconi, mentre la neo deputata Simona Bordonali ha smentito le voci che parlano di un suo possibile coinvolgimento per il Comune.
Dall’altro lato, la coalizione di centrosinistra non supera il 32,09%. Il Pd è la forza principale dello schieramento, con oltre il 26% dei voti e il primato tra i partiti in città. In questo caso, a parte la delusione degli esponenti dem, non si registrano prese di posizione. A partire dal sindaco Emilio Del Bono, chiamato a riconfermarsi nelle prossime elezioni, rimasto in silenzio in una giornata in cui ha visto il proprio partito perdere quasi quattro punti percentuali rispetto a cinque anni fa.
In questo quadro, emerge come in città il Movimento 5 Stelle abbia guadagnato voti, arrivando poco sotto il 18%, ma non abbastanza da scardinare l'impostazione bipolare.
Di certo, la partita cittadina è aperta, come si vede bene anche dal grafico qui sotto, in cui si raffrontano i voti presi da partiti e coalizioni nel 2013 e nel 2018. Con tutte le differenze che ci sono tra consultazioni nazionali e locali, e con gli schieramenti ancora in via di definizione, si tratta di numeri da cui partire per valutare gli scenari bresciani delle prossime settimane.
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