Chi è intervenuto durante la visita di Mattarella: i discorsi

Dall'inaugurazione dell'anno accademico in UniBs alla visita alla Vittoria Alata in Capitolium
Al Capitolium i discorsi del sindaco Del Bono e della presidente Bazoli
Al Capitolium i discorsi del sindaco Del Bono e della presidente Bazoli
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Oltre ai due discorsi, inaspettati e tenuti a braccio, del Presidente della Repubblica, sono diversi gli interventi che hanno segnato la giornata bresciana di Sergio Mattarella.

Procedendo in ordine cronologico, nell’aula magna di Medicina dell’Università Statale degli Studi di Brescia, a offrire il primo saluto istituzionale è stata la ministra dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa. È lei, da subito, a citare quello che sarà il fil rouge dell’inaugurazione dell’anno accademico: Next Generation Eu. «Il mio è un invito a essere ottimisti: per la prima volta disponiamo di un intervento straordinario, in 7 anni circa 15 miliardi, che ci permetteranno di invertire la rotta degli investimenti nella ricerca. Per farlo c'è bisogno dell'impegno e dell'intelligenza di tutti e dei giovani in particolare».

E di giovani e futuro ha parlato anche il Rettore Maurizio Tira, che ha sottolineato come «Nel futuro insieme» sia proprio lo slogan che UniBs ha scelto per la sua settimana di open day. Non a caso: per pensare al domani è ora più che mai rivolgersi proprio ai giovani e investire sulla loro formazione, che passa proprio dal mondo accademico.

Ha molto colpito l’intervento di Marta Cremaschi, 23 anni, rappresentante degli studenti del Senato accademico, che non ha usato mezzi termini. «Brescia, piegata dal Covid e lasciata sola, si è rialzata da Leonessa d’Italia. Anche l’università è stata dimenticata nel dibattito sulla crescita e sul futuro del Paese».

Dopo l’intervento di Monica Bonfardini, dirigente del settore Didattica e ricerca, la parola è passata a Sabrina Sorlini, che ha tenuto una lectio magistralis incentrata, ancora una volta, sul futuro: «Ricerca e innovazione: il ruolo delle tecnologie appropriate».

A concludere la mattinata che ha segnato la prima visita di un Capo di Stato in 39 anni di storia per il giovane ateneo bresciano - per usare le parole dello stesso rettore Maurizio Tira è stato proprio il primo dei due interventi che Sergio Mattarella ha pronunciato nella sua mattinata sotto il cielo della Leonessa. In cui non è mancato neppure un ricordo della visita a sorpresa a Castegnato dello scorso novembre - l'ultima prima delle restrizioni imposte dalla pandemia - oltre al plauso all'Università degli studi di Brescia, che - ha detto il Presidente della Repubblica .- «ha fatto la sua parte».

Lasciata l’Università alla volta del Capitolium, Mattarella ha poi assistito a altri due interventi. Prima il sindaco Emilio Del Bono, che ha detto: «Brescia nell’anno trascorso ha vissuto momenti cupi, ha visto migliaia di cittadini ammalarsi e centinaia di deceduti. La Vittoria Alata è ritornata, rinata, proprio nell’anno della pandemia e della sofferenza e vuole essere il simbolo nel segno del riscatto e delle rigenerazione della nostra città».

Di correlazione tra cura e cultura ha parlato anche la presidente di Brescia Musei Francesca Bazoli, che rivolgendosi al Presidente ha detto: «Qui raccolti intorno a lei ci sono le donne e gli uomini che, da privati cittadini o imprenditori, hanno sostenuto l’amministrazione pubblica nell’operazione di restauro e riallestimento. Desidero ringraziare tutti davanti a lei, nella consapevolezza di poterle qui oggi offrire un esempio davvero notevole di alleanza pubblico e privato e di condivisione delle responsabilità nei confronti dello straordinario patrimonio di cui siamo tutti insieme custodi e beneficiari».

Ma è stato lo stesso Sergio Mattarella a porre il sigillo sulla sua visita al Parco archeologico cittadino e alla Vittoria Alata pronunciando ai piedi degli imponenti resti del Capitolium parole destinate a risuonare ben oltre i confini della terra bresciana, parlando di ripartenza e futuro da costruire insieme, che trovano nella cultura un motore prezioso.

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