Centro sikh di via Milano, c’è il via libera tra le polemiche

Lega e Forza Italia promettono battaglia: «Pronti al ricorso». L'assessore Tiboni: «Tutto ok»
DIBATTITO SUL CENTRO SIKH
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Via libera ieri, da parte della commissione Urbanistica, al centro culturale sikh di via Milano che tante polemiche aveva sollevato la scorsa settimana. Polemiche che avevano portato al rinvio, alla seduta di ieri, appunto, del voto sulla delibera di palazzo Loggia. Il documento riguarda la richiesta, da parte dell’associazione Gurdwara Sachkand Isher Darbar Italy, di «modifica parziale della destinazione d’uso, da artigianale a servizio culturale» di una porzione dell’edificio in via Industriale 16, in città, vicino al cimitero Vantiniano. E che in futuro dovrebbe ospitare un centro culturale sikh.

In commissione si è replicato il vis à vis polemico tra minoranza, segnatamente Carroccio e Forza Italia, che hanno ribadito il loro no, votando contro la delibera («Se la delibera passa in questo modo ribadiamo l’intenzione di procedere con ricorsi a Tar, Anac e Corte dei Conti»), e maggioranza, che in primis con l’assessore all’Urbanistica, Michela Tiboni, ha ribattuto nuovamente: «Il provvedimento non nasconde scappatoie né si vuole fare alcun favore all’associazione culturale». Ora la delibera è attesa, venerdì dall’esame del Consiglio comunale per l’ok finale.

Bocciatura da parte del Carroccio confermata con i consiglieri Massimo Tacconi e Michele Maggi. Secondo i leghisti «visto che la domanda di modifica l’ha presentata un’associazione, che però fa anche attività religiosa, nella delibera è insito un paradosso». Anche la forzista Paola Vilardi ha ribadito il suo no. «In primis vi è un’elusione delle normative regionali - ha spiegato -. Infatti le pratiche religiose sono previste dallo statuto dell’associazione richiedente. E quando sono continuative, così recita la legge regionale, si parla di attività di culto. E questo deve essere chiaramente esplicitato».

Tiboni ha risposto alle critiche sollevate dall’opposizione. «Al Consiglio comunale viene chiesto di valutare il parziale cambio di destinazione d’uso da artigianale a servizio culturale. Che l’associazione richiedente chiede per lo svolgimento di attività culturali e ricreative. Tra i vari obiettivi dichiarati nello statuto associativo, la conservazione della cultura sikh. Non possiamo fare un processo alle intenzioni, per il solo fatto che l’associazione ha all’interno del proprio statuto quest’ultima voce. La pratica edilizia definisce pure l’affollamento massimo consentito all’interno dell’edificio, che in base alle norme è di 253 utenti», ha sintetizzato l’assessore.

 

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