Caso Caffaro, Castelletti: «La legge non consente al Comune di intervenire sulle aree private»

La sindaca punta auna nuova norma. Manzoni sulla non costituzione come parte civile: «Non potevamo richiedere il danno ambientale»
CAFFARO: "SCELTA CONSAPEVOLE"
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Un pressing sul governo per una norma che consenta a Brescia di essere al fianco dei cittadini che si sono visti i propri terreni infestati dai veleni della Caffaro Chimica. Ad annunciare la richiesta, a margine della conferenza stampa sul processo penale relativo a Caffaro Brescia, è il sindaco Laura Castelletti: «La legge oggi non consente al Comune di intervenire sulle aree private, anzi: si corre il rischio che poi i cittadini debbano rimborsare». 

La numero uno di Palazzo Loggia è convinta che su questo fronte serva un’azione bipartisan: «Credo che questo sia un tema trasversale, da poter affrontare insieme».

La Loggia ha poi ribadito la sua posizione rispetto alla non costituzione di parte civile: «Non potevamo richiedere il danno ambientale - rimarca l’assessore all’Avvocatura civica, Federico Manzoni -. In più è coinvolto l’allora commissario straordinario Roberto Moreni che ha sempre lavorato con il Comune, avremmo dunque dovuto optare per una costituzione selettiva. Questa decisione non impedisce di avanzare un’azione in sede civile. Certamente avrebbe potuto avere valore simbolico, ma non sostanziale». 

Infine la conferma dei tempi per la gara pubblica che dovrebbe avviare l’iter per la bonifica dell’epicentro del Sito di interesse nazionale: la cittadella industriale di via Nullo. «Il bando sarà pubblicato entro la fine del mese - ha ribadito l’assessore alla Transizione ecologica Camilla Bianchi - e si sta lavorando per garantire il funzionamento della barriera idraulica, la cui gestione dovrebbe passare in capo ad A2a Ciclo idrico».

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