Caldo, per Brescia inizia la settimana più rovente dell'estate

Si sfioreranno i 40°C, il primo calo è previsto tra il 25 e il 26 luglio. Alti anche i livelli di ozono
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PICCO DI OZONO NELL'ARIA
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Brescia è rovente. Il caldo non dà tregua e, anzi, nelle prossime ore si prepara a rincarare la dose. Da domani, infatti, la nostra provincia - così come tutta la Lombardia - sarà interessata da una nuova ondata, con temperature massime superiori ai 35 gradi e con punte vicine ai 40°C.

Un «bollino rosso», quello della settimana alle porte, che si trascina dai sette giorni precedenti e che non ha mancato di lasciare il segno (anche) sulla qualità dell’aria: clima rovente e siccità - conseguenze concrete e tangibili della crisi climatica - sono un cocktail pericoloso che ha favorito la concentrazione di ozono (l’inquinante che si forma quando l’intensa radiazione solare reagisce con altri contaminanti già presenti nell’aria), alzandone i valori fino a farli diventare fuorilegge. Del resto, in questa prima metà di luglio, siamo intorno ai 5 gradi in più rispetto alla media del periodo.

Il quadro 

Termometro bollente nel Bresciano a partire da domani e almeno fino a domenica 24, si diceva. Le proiezioni dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa) certificano che la temperatura non scenderà sotto i 32°C e anche le minime in pianura si alzeranno diversi gradi sopra le medie, mantenendosi quasi ovunque oltre i 20 gradi e facendo aumentare, di conseguenza, la serie delle notti tropicali, che nel nostro territorio ha già battuto ogni record storico climatico delle misure effettuate dal 1901 ad oggi.

La nuova ondata di caldo è causata dall’espansione di un anticiclone di origine sub-tropicale dal nord Africa verso i Paesi affacciati sul Mediterraneo. In Lombardia - si legge nella nota dell’Arpa - «inizierà un nuovo periodo di caldo anomalo piuttosto prolungato con temperature minime e massime costantemente al di sopra delle medie di almeno 3-5 gradi».

Il calo 

Quando si riuscirà a tirare un sospiro di sollievo? La discesa dovrebbe iniziare tra lunedì 25 e martedì 26. «Il calo delle temperature è probabile, in alcune zone anche drasticamente, all’inizio della prossima settimana, quando si dovrebbe tornare a valori più normali. Vediamo che c’è un segnale di allontanamento della struttura di questo anticiclone nordafricano, che si sposterà un po’ verso sud. Ed è probabile che in questo contesto possano verificarsi anche dei temporali».

Di certo - dice l’Arpa - fino al 23 luglio non pioverà, e quindi non arriverà dal cielo nessun contributo che possa aiutare l’emergenza siccità.

L'indice sul disagio per il clima

Un altro parametro su cui l’Arpa punta i fari è il cosiddetto indice Humidex, ovvero il bollettino che misura il «disagio da calore». Questo valore si occupa in sostanza di descrivere il disagio percepito dall’uomo in condizioni ambientali di elevata umidità e alte temperature, tanto che si calcola incrociando appunto il dato della temperatura con quello del livello di umidità relativa: nell’elenco delle province, Brescia è evidenziata in rosso, a conclamare lo stato di «disagio forte» (con l’unica eccezione di sabato 2, quando il livello è stato «moderato»).

In particolare, in queste giornate siamo a un «livello 4» su una scala che va da 1 a 5, il che significa che «il disagio che percepiamo per il clima è molto elevato», specie se si considera che la forbice dell’umidità oscillerà tra il 30% (nelle ore mattutine) e il 70%. Quest’ultimo parametro non è però uniforme in tutta la provincia né all’interno della città stessa: scatta cioè l’effetto dell’isola di calore dovuta alla forte presenza di cemento. Nasce appunto da qui la disparità di temperatura tra le varie zone: dove c’è una percentuale di cemento maggiore rispetto alle zone dove il verde e la campagna sono prevalenti le temperature sono più alte, impatto che diventa più evidente soprattutto con le temperature minime e, quindi, di sera e di notte.

I livelli di ozono

Ad accentuarsi, con questo caldo anomalo, sono però anche le concentrazioni di ozono nell’atmosfera. Il livello da non sforare è quello dei 180 microgrammi per metro cubo: oltre, il valore è fuorilegge. Come nella nostra provincia, dove le centraline dell’Arpa hanno registrato anche giovedì 14 luglio valori superiori. La maglia nera del Bresciano va a Darfo, dove si è registrato un picco di 203 µg/m3.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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