Caffaro, l'incontro tra il prefetto e i lavoratori: «Da lunedì la falda è a rischio»

Con il licenziamento di due lavoratori da parte dell'azienda si sono perse due professionalità necessarie per gestire il sito
CAFFARO, FALDA A RISCHIO
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Si è tenuto nel pomeriggio l’incontro in Prefettura tra la prefetta Maria Rosaria Laganà e i 9 lavoratori rimasti della Caffaro Brescia srl, protagonisti di uno scipero indetto negli ultimi giorni dopo il licenziamento di due colleghi.

La prefetta Laganà dai sindacati si è fatta raccontare l’intera vicenda e promesso un interessamento: lunedì incontrerà il Commissario del Sin Caffaro Mario Nova per capire come agire.

«Siamo rimasti in 9 con determinate mansioni e tipologie di lavoro - racconta Maurizio Lopreiato, tecnico di Caffato Brescia srl - ed è un equilibrio: tenere la barriera in marcia, i pozzi, l’emungimento e tutto il resto... Compete una logistica di acquisti, materie prime, attrezzature di ricambio. Siamo un gruppo in cui uno sorregge l’altro».

Dalla settimana prossima la falda che scorre sotto la Caffaro di via Milano è a rischio inquinamento. Con il licenziamento da parte della Caffaro Brescia srl di due dei 9 dipendenti rimasti a presidiare la barriera idraulica, è concreta la possibilità che il cromo esavalente e il Pcb, di cui è impregnato il terreno sotto il sito industriale, finiscano a contatto con le acque sotterranee avvelenando la falda.

Lo sciopero per il momento è stato sospeso, in attesa di nuovi sviluppi. Venerdì scorso il ministero dell’Ambiente si era detto disponibile a finanziare la gestione della barriera idraulica, ma bisogna trovare un’azienda che sostituisca la Caffaro Brescia e si faccia carico, magari, delle competenze dei nove operai destinati, pare, ad essere tutti licenziati entro pochi mesi. 

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