Caffaro Brescia, contratto scaduto: «Se nessuno interviene, licenziamo tutti e stop ai cantieri»

Dall’8 marzo l’azienda non è più la locataria del sito: a rischio anche la gestione della diga anti-veleni
Il polo industriale è l’epicentro del Sito di interesse nazionale © www.giornaledibrescia.it
Il polo industriale è l’epicentro del Sito di interesse nazionale © www.giornaledibrescia.it
AA

La data la conoscevano tutti: 7 marzo 2023. Del resto, non solo è sempre stata impressa sul contratto che i tanti attori in causa possiedono, ma è anche arrivato un promemoria con interlocuzione incorporata avviata proprio dall’azienda. Caffaro Brescia al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica lo ha evidenziato mesi fa: da quella data, la società - che è ormai in liquidazione e non produce più nel sito industriale incastonato tra le vie Milano, Nullo e Morosini - non è più affittuaria dell’area.

Il 7 marzo è passato, ma da Roma una soluzione pratica e chiara non è mai arrivata. E adesso?

Ai ferri corti

Siamo al punto (e alle domande) di partenza: chi si occupa della barriera idraulica? Chi paga i costi (salatissimi) dell’energia legati al suo funzionamento vitale per mantenere al sicuro la città dal cocktail di veleni al momento filtrati e bloccati dalla mini-diga sotto controllo grazie ai pochi operai rimasti in servizio? Le domande si fanno largo, ancora una volta in emergenza.

Un paradosso dietro l’altro, una storia (negativa) che sembra incastrata in un moto perpetuo quella dei 110mila metri quadrati della storica cittadella industriale: sono ventidue anni - fin da quanto è esploso il caso nel 2001, quando è venuta alla luce l’infestazione da Pcb per mano della vecchia Caffaro Chimica, che nulla ha a che vedere con l’attuale azienda - che si lavora solo in emergenza, aspettando di agire all’ultimissimo minuto e alzando al massimo l’asticella della posta in gioco e dei rischi correlati. Rischi che, da qualunque angolazione e sfumatura, ricadono poi di fatto su salute e ambiente e, quindi, su cittadini e territorio.

Tutto questo senza dimenticare il destino costantemente appeso a un filo delle vere «sentinelle della città»: i lavoratori che tengono in funzione, nonostante tutto, la diga anti-veleni. È grazie a loro e alla loro attività che Brescia, i suoi terreni e le sue acque, oggi, sono «sotto controllo» e al sicuro. Ma per quanto tempo? L’interrogativo (l’ennesimo) s’impone. Perché l’azienda - che nel frattempo sta proseguendo i lavori di messa in sicurezza a seguito dei provvedimenti disposti dall’Autorità Giudiziaria - adesso lo ha scritto nero su bianco: «Se l’indicazione da parte degli enti tarderà ulteriormente, essendo scaduto il contratto e non potendo sostenere oltre stipendi e oneri correlati - si legge nella comunicazione - Caffaro Brescia Srl in liquidazione si troverà costretta a fermare tutte le attività con conseguente licenziamento del personale».

Emergenza

Gli operai stanno ampliando la barriera idraulica © www.giornaledibrescia.it
Gli operai stanno ampliando la barriera idraulica © www.giornaledibrescia.it

Nel documento, l’azienda conferma quanto anticipato dal Giornale di Brescia il 25 febbraio: «Anche con riferimento a quanto apparso sul giornale, Caffaro Brescia Srl in liquidazione conferma che il contratto di locazione tra la stessa e Caffaro Srl in liquidazione in amministrazione straordinaria relativamente all’area di pertinenza all’interno dello stabilimento di via Nullo a Brescia è effettivamente scaduto in data 7 marzo 2023».

La società precisa inoltre di essere stata, «nella medesima data, autorizzata da Caffaro Srl a permanere nelle aree al fine di completare le attività in corso relative alla dismissione dei propri impianti e alla realizzazione degli interventi di adeguamento della barriera idraulica. Tali attività al momento non sono quindi state né rallentate né tantomeno sospese. Sempre allo scopo di assicurare la tutela della popolazione e dell’ambiente - prosegue la comunicazione formale - continuano nello stesso tempo anche le operazioni di gestione ordinaria del sito e della barriera idraulica esistente, per le quali Caffaro Brescia Srl in liquidazione in ogni caso resta in attesa dell’indicazione, da parte degli enti competenti, del soggetto pubblico o privato che possa subentrare nei prossimi giorni».

Tradotto: o a breve qualcuno batte un colpo e chiarisce chi pagherà affitto e costi dell’energia per il funzionamento della diga anti-veleni, oppure l’emergenza rischia di tradursi in un nuovo disastro. Ancora.

Icona Newsletter

@Buongiorno Brescia

La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato