Caccia ai piromani del Monte Maddalena: trovati gli inneschi

Individuati e segnalati bottiglie vuote e stracci nella zona in cui è partito il rogo di giovedì
Vigili del fuoco e Polizia locale sul luogo dell'incendio in Maddalena - © www.giornaledibrescia.it
Vigili del fuoco e Polizia locale sul luogo dell'incendio in Maddalena - © www.giornaledibrescia.it
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La prova fisica non serviva. Ma è comunque arrivata e sarà un elemento in più nelle mani di chi indaga. Non era infatti necessario trovare gli inneschi per capire che i quattro roghi ravvicinati che hanno distrutto ettari di bosco in Maddalena fossero opera dell’uomo e di un gesto deliberato piuttosto che di una colpevole disattenzione, era ormai chiaro a tutti da tempo.

Ma il ritrovamento, per gli specialisti dei Vigili del fuoco e dei Carabinieri forestali, rappresenta un altro tassello per raccogliere utili elementi a capire chi abbia colpito la montagna dei bresciani e individuare il perchè sarà il passo successivo.

Durante le operazioni di spegnimento e bonifica di giovedì e ieri mattina infatti alcune persone impegnate sul campo hanno trovato almeno una bottiglia con accanto degli stracci parzialmente bruciati. Un vero e proprio innesco che si ritiene possa essere quello utilizzato per scatenare l’incendio nella conca a Sud Est del Monte Maddalena.

La posizione del rinvenimento e la tipologia possono ulteriormente indirizzare le indagini. Il ritrovamento è avvenuto nel corso delle operazioni di spegnimento e bonifica della zona interessata dal quarto incendio e subito la segnalazione è stata inoltrata alle autorità competenti per le valutazioni del caso.

Mentre le indagini proseguono nel più stretto riserbo quello che è evidente è come il Monte Maddalena da oltre due settimane sia letteralmente sotto attacco da parte di uno o più piromani. Già dopo i primi due episodi, il 17 e il 18 gennaio scorso, alle forze di polizia erano arrivate segnalazioni circostanziate di persone sospette che sono state notate nelle zona del fuoco appena prima o appena dopo la segnalazione delle fiamme.

Si tratta certamente di persone che conoscono il territorio dato che hanno scelto una zona da cui le fiamme risultino visibili da gran parte della zona sud della città e pure dai primi paesi dell’hinterland ma che si sviluppano in una porzione di montagna particolarmente complicata da raggiungere e in cui è di fatto impossibile intervenire direttamente con i mezzi se non usando elicotteri.

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Per piazzare gli inneschi i piromani potrebbero essere saliti tagliando per il bosco da via Amba d’oro o da via Benacense ma anche scendendo per i ripidi sentieri nella boscaglia dai tornanti nove e undici delle salita da via Panoramica. Più complesso per ora individuare le motivazioni. In una recente intervista al nostro giornale i Carabinieri forestali avevano spiegato che sono «interessi, invidie o ripicche ad armare le mani dei piromani» e anche in questo caso si sta cercando di capire chi, per quella specifica porzione di monte, avesse da perdere o da guadagnare da un vasto incendio.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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