Bus «strapieni» e ritardi: le testimonianze dei lettori

Arianna Colzi
Il racconto delle esperienze negative che studenti e pendolari stanno sperimentando con l'avvio della scuola
Studenti salgono su un autobus del trasporto pubblico - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
Studenti salgono su un autobus del trasporto pubblico - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
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Disagi e ritardi dei mezzi di trasporto pubblico sono all’ordine del giorno in questo avvio dell’anno scolastico. I problemi sono gli stessi degli anni pre-Covid: corse che saltano, pochi autobus e tutti sempre «strapieni» per usare l'espressione evocativa usata da alcuni tra gli utenti dei mezzi pubblici. Proprio a loro e a tutti i lettori abbiamo chiesto di segnalarci i disservizi principali che riscontrano nel quotidiano e quali, sempre secondo loro, potrebbero essere le principali soluzioni.

Le voci dalla Bassa

Le maggiori difficoltà le registrano i residenti in provincia, costretti a percorrere più chilometri con le corriere dirette in città. Molti di questi vengono dalla Bassa, come pure diverse delle mail giunta in redazione. «Ho due figli che frequentano istituti superiori in città. Partenza da Trenzano ore 6.50 ammassati come animali da macello. Ritorno: mia figlia dovrebbe salire alla fermata di Roncadelle-Almag alle 13.25 cosa che risulta impossibile in quanto il pullman è strapieno già in stazione, dove dovrebbe salire anche mio figlio. Scrivo dovrebbe perché non è scontato nemmeno per lui. Quindi o prendono il pullman successivo (dopo un'ora) oppure salgono su pullman direzione Orzinuovi e scendono nel paese confinante dove qualcuno li dovrà andare a recuperare», racconta Monica.

Anche un’altra lettrice ci segnala come gli studenti siano costretti a percorrere un tratto a piedi per arrivare a destinazione o, come nel caso precedente, salvo intervento di genitori e parenti per il recupero in automobile nel punto più vicino possibile alla agognata meta: «Mia figlia frequenta il Cfp Zanardelli e dovrebbe, da Montirone, prendere la corriera «Brescia istituti» per arrivare a scuola. Ancora ad oggi, nei giorni in cui ha il borsone è costretta (quando riesce) a prendere la corriera che porta alla stazione Sia cittadina per arrivare alla Volta, prendere la metro scendere alla fermata Marconi e farsi 1,2 km a piedi. Questo perché le corriere arrivano strapiene già da Ghedi e non si fermano a Montirone per caricare», spiega Sara che mette in luce un altro dei problemi più diffusi, l’affollamento eccessivo quando non insostenibile dei mezzi di trasporto.

Un autobus cittadino - Foto © www.giornaledibrescia.it
Un autobus cittadino - Foto © www.giornaledibrescia.it

Il resto della provincia

Altre esperienze con i disservizi dei mezzi pubblici ci vengono raccontate da alcuni lettori su Facebook. « La tratta autobus che Gardone Valtrompia verso Brescia è sempre strapiena è quasi mai in orario». Altri utenti chiedono che siano istituite più corse: « È assurdo che dalla Valcamonica dalle 6.30 alle 7 non passi quasi niente. Quelle che passano sono strapiene sempre ogni giorno perché le vedo passare. Sono costretta a portare ogni giorno i ragazzi alla metro per farli arrivare giusti a scuola... Oltre l'abbonamento ci smeno di benzina!», si sfoga questa lettrice, lamentando anche i costi economici che questi disservizi comportano.

Una lettrice da Toscolano Maderno racconta che, nelle prime settimane di scuola, «sono già saltate quattro corse. Inoltre, considerati i 900 euro di abbonamento che spendiamo all'anno, mio figlio resta fuori quasi 12 ore di cui solo 6 sono di effettiva frequenza a scuola. È un calvario».

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Tra costi ingenti e disagi

Ma la testimonianza più articolata arriva da una lettrice spazientita, che ha già segnalato i disservizi, in nome e per conto di un gruppo di genitori, anche al proprio comune (anche in questo caso si tratta di Montirone). La signora racconta come, nonostante i costi ingenti degli abbonamenti ai mezzi, arrivare in orario per l’inizio delle lezioni nella Leonessa sia quasi impossibile e i suoi figli, come capita a molti altri ragazzi, devono entrare alla seconda ora. 

«Ho acquistato da Arriva (gestore di ampia parte della rete del tpl in provincia) due abbonamenti integrati annuali per i miei figli che frequentano le scuole superiori a Brescia, per una spesa pari a 839 euro (al netto di bonus trasporti e sconto «fratelli»). Mia figlia, che frequenta il liceo artistico Olivieri, dovrebbe prendere il pullman denominato "Brescia Istituti"». Una corsa riservata agli studenti «in teoria - chiosa la lettrice - perchè salgono tutti indistintamente (salvo qualche autista che non collude con tali comportamenti), a coloro che frequentano una delle scuole della zona nord essendo l'unico che arriva direttamente in quella zona».

Studenti in attesa di poter prendere l'autobus
Studenti in attesa di poter prendere l'autobus

«Nei primi nove giorni di scuola, due volte l'ho accompagnata personalmente, per ben quattro mattine è arrivata in leggero ritardo, in quanto non è riuscita a salire sul pullman riservato agli studenti, e in altre due occasioni l'abbiamo dovuta portare a Brescia in auto e comunque in ritardo in quanto i pullman erano già al completo». Meglio ma di poco le sorti del figliolo, pure costretto a fare i conti anche se agevolato dalla collocazione dell'istituto frequentato con corriere piene e non sempre accessibili».

I ritardi, assommati, preoccupano: e se influissero a fine anno sul voto in condotta? Sono andata anche personalmente in via Cassala (sede di Arriva, ndr) e tolto che darmi ragione ed aprire un'ulteriore segnalazione non hanno saputo dirmi altro. Sinceramente non so più cosa fare».

Le soluzioni

Una situazione in cui i disagi si moltiplicano mentre le soluzioni faticano a farsi strada da tempo ormai, nonostante i reclami, per questo abbiamo chiesto ai lettori anche delle soluzioni da proporre per ovviare ai problemi strutturali dei mezzi pubblici (va da sé che non compete a loro trovarne, ma tant'è...). Un’ipotesi, secondo un lettore che ci ha raggiunti tramite social network potrebbe essere riuscire ad avere «tutti i professori e l’orario definitivo già dal primo giorno di scuola in modo che le famiglie possano organizzarsi da subito e far fronte agli incovenienti creati dai disservizi degli autobus». Una prospettiva che contempla, implicita, la rinuncia all'eventualità che i disservizi cessino. Aumentare le corse, va da sé, risulta la soluzione più pratica ma, allo stesso tempo, meno attuata.

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