Bus strapieni e ritardi: sono ritornati i problemi pre Covid
Tutti gli anni la stessa storia. La scuola ricomincia e con lei i disagi degli studenti della provincia che si devono recare negli istituti scolastici di Brescia. Linee che ritardano e fanno perdere le coincidenze con i bus della città, pullman super affollati dove trovare un posto a sedere pare sia una missione impossibile, corse saltate o corriere che non si fermano a caricare gli studenti. E poi c’è il traffico a peggiorare la situazione.
C’è chi denuncia e chi si rassegna, ma, nelle voci dei ragazzi incontrati in stazione, il problema dei ritardi è reale.
Le voci
Gli studenti lamentano di dover giustificare i minuti di assenza dopo lo squillo della campanella. Stella prende la corriera da Prevalle: «Alla fermata Nuvolento si riempie parecchio e spesso è in ritardo facendomi arrivare a scuola dopo le 8. Già solo dopo una settimana e mezza da che è iniziata, ho accumulato ben quattro ritardi. Sono costretta a chiedere alla segreteria il permesso per l’entrata e l’uscita posticipata».
Chiara, invece, prende il pullman per tornare nella Bassa: «La settimana scorsa, quando ha piovuto, cadeva acqua anche nella corriera, ora ci rido su, ma non è stato molto divertente». Così come Annamaria che sottolinea: «A mio avviso ci sono molte più persone quest’anno che prendono la corriera, siamo tutti ammassati. Sarebbe bello se, all’orario di punta, passasse un pullman in più».

Le corse peggiori: direzione Roccafranca, precisamente a Comezzano Cizzago (fermata in cui si riempirebbe velocemente impedendo di trovare posti a sedere) e Asola, alla fermata Montirone, dove vive anche Gloria. «Non ci sono abbastanza corse per noi studenti, il pullman delle 6.45 neanche si ferma. Spesso è così affollato che faccio fatica a salire con lo zaino e il mio borsone per il laboratorio di acconciatura. Mi sveglio prima delle 6, devo aspettare in piedi e poi stare in piedi anche durante il tragitto, arrivo a scuola che sono già stanca». E poi, quanto pesa aspettare l’autobus in stazione a Brescia? «Le panchine presenti non sono abbastanza, spesso dobbiamo sederci per terra sopra lo zaino mentre aspettiamo».
Ritorno al passato
Qualcuno si dice più soddisfatto perché da questo settembre, rispetto allo scorso anno il numero delle corse è aumentato. Qualcun altro lamenta ancora le situazioni di sovraffollamento sui mezzi, ancora più da quando è venuto meno il limite della capienza e i bus, sottolinea un ragazzo, «girano spesso con noi stipati come sardine». Sull’andamento del trasporto pubblico, al giro di boa della prima settimana di lezione, non c’è proprio concordanza tra gli studenti bresciani. Ma un dato emerge (a riconferma peraltro del quadro che si era manifestato nelle annate precedenti): le maggiori criticità si avvertono sulle tratte extraurbane, soprattutto alcune di quelle che collegano le varie località della provincia alla stazione, da cui prendere poi il bus di linea per gli istituti cittadini.
Una studentessa del liceo Leonardo definisce difficile la situazione sull’autobus che da Ospitaletto la porta in città. «Il problema - afferma - è che quest’anno non c’è più il doppio turno d’ingresso nelle scuole, ma le corse sono rimaste le stesse e il numero di persone è aumentato. Succede addirittura che a volte il mezzo debba fermarsi perché non riesce a chiudere le porte e bisogna aspettare che qualcuno scenda per ripartire. Così capita anche di arrivare in ritardo a scuola».
Le fa eco una compagna, che lo scorso anno ha collezionato «ben 20 ritardi nell’entrata in istituto». La causa sempre la stessa: trasporto. Assembramenti vengono segnalati da qualche ragazzo anche sulla linea 13 da Gussago: «I pullman ci sembrano un po’ più in orario - dicono - ma si riempiono sempre di più. Sotto questo aspetto il servizio non è peggiorato, ma nemmeno migliorato». Meglio pare vadano le cose sul fronte del trasporto urbano. Uno studente liceale si dichiara contento delle linee che servono la tratta per andare al suo istituto, nella fattispecie la 2 e la 9: «Adesso alla stessa ora passano due autobus invece di uno».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
