Autunno irriconoscibile: la calda ottobrata bresciana

Nell’anno della siccità e della seconda estate più calda di sempre, anche l’autunno è irriconoscibile. Massime sopra i 23° per 10 giorni
Foglie autunnali
Foglie autunnali
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Ottobre dovrebbe essere il mese delle perturbazioni atlantiche, della pioggia, delle prime irruzioni fredde di stagione e delle nevicate in alta quota. Dovrebbe essere, ma, appunto, non è. E così, nell’anno della siccità e della seconda estate più calda di sempre, anche l’autunno è irriconoscibile: dal 1° ottobre la stazione meteorologica dell’istituto Pastori ha rilevato dieci massime superiori ai 23°C ed oggi, con ogni probabilità, arriverà l’undicesima. Non abbiamo raggiunto picchi record, ma la persistenza di questo tepore è senza dubbio anomala.

I record storici assoluti zona per zona 

Se vi state chiedendo quali siano i record assoluti, la risposta cambia a seconda delle zone. In città il pomeriggio di ottobre più caldo degli ultimi settant’anni risale al 1975: il 3 ottobre di quell’anno la colonnina di mercurio raggiunse i +29,5°C. A Ghedi il record è molto più recente, con una massima di +29,0°C rilevata l’11 ottobre 1997. In alcune zone del Bresciano centro-occidentale fu invece il 24 ottobre 2018 ad entrare nella storia, perché i termometri si avvicinarono addirittura ai 30-31°C. Paese che vai, record che trovi. È normale, in una provincia grande come la nostra. 

Le ultime piogge cadute a settembre

Tornando al presente, oggi vivremo un’altra giornata dal sapore tutt’altro che autunnale, con punte di 24-25°C. «Al mattino però fa fresco», dirà qualcuno, ma in realtà anche le minime sono nettamente superiori alla media: nei primi diciannove giorni di ottobre non siamo riusciti a scendere sotto i 10-11°C e spesso ci siamo svegliati con valori vicini ai 13-14°C, molto miti per il periodo. A rendere il tutto ancor più surreale, ci sta pensando la totale assenza di perturbazioni: in città le ultime piogge risalgono al 30 settembre. In ottobre i pluviometri sono rimasti a secco e le previsioni non sono confortanti. Sul fronte siccità, ecco i dati dell’istituto Pastori: dal 1° gennaio ad oggi sono caduti solo 333 millimetri. Il 2003, anno meno piovoso di tutta la nostra serie storica, entrò in archivio con 626 millimetri. La ricetta per evitare il record è molto semplice: racimolare più di 293 millimetri entro il 31 dicembre. Un’impresa ai limiti dell’impossibile.

 

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