Autobus fantasma e ritardi: nella Bassa è caos trasporti, sindaci in rivolta

Gentilini (Tpl): «Inaccettabili i problemi di comunicazione di Arriva». La replica: «Presto un tavolo di lavoro»
Il servizio dei bus nella Bassa viene criticato da più fronti -  Foto © www.giornaledibrescia.it
Il servizio dei bus nella Bassa viene criticato da più fronti - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Autobus che accumulano ritardi su ritardi o non si presentano nemmeno. Autisti che sbagliano percorso e non centrano la fermata. Comunicazioni inesistenti. Mezzi sovraffollati. Studenti sballottati di qua e di là. Famiglie costrette a coprire le falle del servizio. E sindaci sul piede di guerra. È una situazione di gran caos quella che da settimane interessa il trasporto pubblico nella Bassa Bresciana.

Ne è consapevole anche l’Agenzia del Tpl che, in seguito alle numerose segnalazioni ricevute da utenti e amministratori locali, dopo aver fatto il punto con i dirigenti scolastici, il 14 dicembre incontrerà in presenza i sindaci (molto arrabbiati) di 18 Comuni della zona (Azzano, Barbariga, Borgo San Giacomo, Brandico, Capriano, Castel Mella...) e i responsabili di Arriva Italia (la società che gestisce il servizio) «per esaminare le criticità organizzative che persistono nell’area - si legge nella lettera di invito - e per un confronto sulle misure da adottare per garantire un adeguato livello di servizio».

Attese infinite e poi il pullman non arriva e bisogna chiamare a casa - Foto © www.giornaledibrescia.it
Attese infinite e poi il pullman non arriva e bisogna chiamare a casa - Foto © www.giornaledibrescia.it

Le criticità

Il problema è molto sentito: «La Bassa - ammette il presidente dell’Agenzia del Tpl Giancarlo Gentilini - soffre per via di carenze della rete, come la mancanza di autisti e mezzi, e di situazioni contingenti: presenza di cantieri, autisti che non conoscono il territorio e sbagliano il percorso, malattia del personale... ». I disservizi sono all’ordine del giorno e risultano aggravati da «una mancanza inaccettabile di comunicazione da parte di Arriva nei confronti degli utenti: non si può programmare il venir meno di una corsa senza avvisare chi su quel pullman avrebbe dovuto salire e, allo stesso modo, non è corretto che nessuno risponda al call center. Certo, riconosco che, per via di contratti vecchi e gare ferme, con i fondi girati dall’Agenzia del Tpl, Arriva abbia una marginalità ridotta, ma ci sono limiti di qualità del servizio oltre i quali non è possibile scendere. E noi - continua il presidente - possiamo fare poco: alle penali vorremmo non arrivare, fondi ulteriori da parte della Regione non ce ne sono. E qualora ci fossero i mezzi da noleggio non sarebbero comunque disponibili. Così come sarebbe difficilissimo trovare nuovi autisti. Il problema, relativamente a quest’ultimo punto, è annoso: molte figure sono andate in pensione e i giovani non hanno intenzione di svolgere un lavoro giudicato non sufficientemente retribuito, complesso e poco stimolante».

Monticelli Brusati: la raccolta firme per sollecitare interventi - Foto © www.giornaledibrescia.it
Monticelli Brusati: la raccolta firme per sollecitare interventi - Foto © www.giornaledibrescia.it

La scorsa settimana, fa sapere Gentilini, «c’era una sessantina di autisti malati su 300. Ci sta che saltino delle corse. Arriva, però, deve comunicarlo, deve dichiarare ciò che non riesce a fare».

Nodo mezzi

Il nodo fondi non è cosa da poco: «Comune e Provincia hanno stanziato risorse per evitare che le tariffe venissero ritoccate all’insù. Il denaro non va all’Agenzia del Tpl, ma viene destinato direttamente ai gestori del servizio come Arriva. In buona parte, però, serve per le spese del carburante». Quanto invece ai mezzi, grazie a fondi statali, la società ne sta introducendo di «nuovi, belli ed ecologici, ma vanno a sostituire quelli vecchi. La flotta non cresce più di tanto». Arriva Italia, da noi contattata, si dice «consapevole dei disservizi che si stanno verificando nella Bassa e a tal proposito nei prossimi giorni si terrà un tavolo di lavoro tra Arriva Italia, Agenzia del Tpl e i sindaci dei Comuni coinvolti al fine di discutere possibili soluzioni».

Come già dichiarato in più occasioni, «dobbiamo purtroppo far fronte a una forte carenza di personale: la mancanza di autisti nell’ambito del trasporto pubblico locale non è un problema circoscritto a Brescia o all'’Italia, ma di portata europea e che coinvolge tutte le aziende del settore - fa sapere la società -. Nel prossimo incontro cercheremo di trovare, con il coinvolgimento di tutte le parti interessate, possibili soluzioni alla specifica situazione della Bassa dove negli ultimi anni la richiesta di servizi scolastici è aumentata considerevolmente senza però che fosse previsto un conseguente aumento degli investimenti».

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