Alla Vantini di Rezzato l’inclusività per famiglie e studenti

Il progetto «È la lingua che ci fa uguali» prevede corsi e incontri nel solco della multiculturalità
La sede dell'istituto Vantini di Rezzato - © www.giornaledibrescia.it
La sede dell'istituto Vantini di Rezzato - © www.giornaledibrescia.it
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L’inclusività passa dalla scuola: non solo per i ragazzi, ma anche per le famiglie. La fondazione della Comunità Bresciana premia il progetto «È la lingua che ci fa uguali» della scuola delle Arti e Formazione Vantini di Rezzato con un contributo di 7.900 euro, su 15.900 totali spesi dall’istituto, mentre altri 1.250 sono arrivati dalle aziende socie della scuola, scuola che metterà di tasca propria il resto dei fondi necessari.

Come

Il progetto prevede numerose azioni: in primis un percorso di alfabetizzazione frontale di 75 ore, dedicato alle figure femminili presenti nei nuclei familiari di appartenenza degli studenti, per consolidare e sviluppare le competenze linguistiche e di cittadinanza. Saranno offerti anche strumenti di formazione, ricerca attiva, orientamento e accompagnamento all’inserimento lavorativo per le donne che lo vorranno. L’obiettivo è migliorare e supportare il processo di integrazione all’interno del percorso scolastico degli studenti stranieri dai 14 ai 19 anni (sia coloro che sono appena giunti in Italia, sia coloro che sono parzialmente alfabetizzati e hanno bisogno di un potenziamento).

Altre 100 ore saranno dedicate all’alfabetizzazione frontale pomeridiana: ci saranno lezioni di prima alfabetizzazione per chi è arrivato da poco e una parte dedicata al consolidamento. Un’altra azione è rappresentata da «Vanfest»: si cercherà grazie alla convivialità di sradicare la tendenza a chiudersi in microgruppi, grazie a due giornate di festa, aperte a tutti gli studenti e a tutti i genitori della scuola, dove poter condividere aspetti culturali personali, di usi e costumi, piatti tradizionali del paese d’origine. Con «Incontri individuali scuola-famiglia» il nucleo familiare beneficiario avrà a disposizione dei momenti di colloquio per supportare il processo di inserimento nel nuovo contesto e di presentare i servizi della scuola e del territorio.

Orientamento

«Esperienze di orienteering - esplorare con sicurezza un territorio sconosciuto agli studenti», invece, vuole portare gli alunni ad imparare gradualmente a conoscersi, a confrontarsi con i propri limiti e le proprie potenzialità, abituandosi a valutare, a scegliere, a sperimentare gli effetti delle proprie scelte e a dialogare con il gruppo di pari con i quali gareggia. «Si tratta di una serie di azioni - sottolinea la direttrice Lara Vianelli - che realizzeremo in quest’anno formativo finalizzate ad agire sul tema dell’inclusività e della socializzazione con l’obiettivo di coinvolgere non solo i nostri allievi, ma anche le famiglie (soprattutto le mamme) e il territorio, in un’ottica di comunità educante, che ci ha permesso anche di ridurre notevolmente il tasso di dispersione scolastica».

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