Al mare in Albania: anche i bresciani cavalcano l’onda del turismo low cost

Bianca Terzoni
Il grande flusso di turisti nell’ultimo periodo ha provocato problemi nella gestione dei servizi
Saranda, meta turistica nel sud dell'Albania - Foto © www.giornaledibrescia.it
Saranda, meta turistica nel sud dell'Albania - Foto © www.giornaledibrescia.it
AA

L’Albania è rapidamente diventata una delle mete più gettonate e ambite per l’estate 2023. Un dato che non è passato inosservato ai bresciani che, prevalentemente per conto proprio, hanno deciso di prendere parte all’onda di turismo che si sta registrando in questo Paese nel mese di agosto.

La meta principale rimane il mare - 360 chilometri di costa, poco in confronto all’Italia - ma molti italiani sono incuriositi dall’entroterra, dalla storia e dalla cultura albanese. Il Paese è stato letteralmente preso d’assalto, e si stanno riscontrando alcuni problemi nei servizi, perché l’Albania non è abituata a ricevere e gestire così tante persone tutte in una volta.

Curiosità

«Abbiamo ricevuto richieste di informazioni - racconta Sabrina, dell’agenzia di viaggi «Amerigo Viaggi» -. Il Paese ha aperto da poco al turismo, forse non sono così organizzati come dovrebbero con dei numeri di questo tipo». L’interesse negli ultimi tempi è sicuramente maggiore, ma «è un viaggio comunque particolare - conferma Lidia, dell’agenzia viaggi «Oltre i miraggi» -. Anche noi abbiamo ricevuto richieste di preventivi. Molti sono incuriositi dal prezzo inferiore».

Una veduta di Tirana - Foto Ufficio Turistico d'Albania
Una veduta di Tirana - Foto Ufficio Turistico d'Albania

A livello nazionale, «la grande richiesta è frutto di una massiccia campagna di marketing - commenta Sara, tour operator di «Vado in Albania», che organizza viaggi per italiani nel Paese-. Si ritraggono spiagge deserte e paradisiache, ma non sempre lo sono, perché ora c’è molta gente». Uno dei punti forti dell’Albania è l’essere low-cost, una caratteristica che però non risulta sempre vera: «I prezzi non sono dappertutto così bassi - prosegue Sara-, dipende dalla zona e da quali servizi si vuole usufruire. Abbiamo avuto clienti anche bresciani, sono tornati dal loro soggiorno molto soddisfatti». Il flusso di turisti è difficile da gestire, ma potrebbe apportare anche diverse opportunità di lavoro per la popolazione locale.

Sul territorio

Bashkim Hyka è una guida locale albanese che organizza tour e accoglie turisti italiani. Gestisce un campeggio, il «Camping Tirana», che in questo momento è pieno di turisti: «Di solito ospitiamo 40 persone, ora ce ne sono circa 150». Il problema nella gestione improvvisa di così tante persone è da ricercare nella pubblicità: «È diventata la moda del momento, ed è stata fatta fin troppa pubblicità per dei prezzi che in fin dei conti non sono poi così bassi - prosegue Bashkim-.In media per un pranzo semplice si spende sui 12 euro».

Inoltre, nel Bresciano la comunità di albanesi è molto grande: «Ci sono tanti parenti che vanno a trovare i loro cari e fanno conoscere ancora di più il nostro Paese». Ora per l’Albania occorrerà trovare il modo di dotarsi di un’organizzazione adeguata per il turismo, equilibrando i servizi e i prezzi, per evitare che «l’effetto boom svanisca l’anno prossimo».  

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia