Abuso d'ufficio, otto mesi in abbreviato all'ex prefetto
È stata condannata a otto mesi con pena sospesa Livia Narcisa Brassesco Pace. Nel processo in abbreviato, l’ex prefetto di Brescia è stato ritenuto responsabile di concorso in abuso d’ufficio per una patente restituita anzitempo. Condannati a otto mesi anche gli altri imputati accusati a vario titolo di abuso d'ufficio e falso in atto pubblico, Rino Gambari e Carmelo Bellissima, mentre sono stati assolti la figlia avvocato dell'ex prefetto, Margherita Pace, e Marco Gambari. Per il medico Franco Venturoli la condanna è di venti giorni con 60 euro di multa. Sono state dunque parzialmente accolte le richieste del pm Eliana Dolce.
«Sono sorpresa dalla sentenza». Così l’ex prefetto di Brescia ha commentato la condanna. «So di essere innocente e di non aver fatto nulla e lo dimostreremo in Appello».
Al centro della vicenda vi è la restituzione della patente, disposta dalla Prefettura, a Marco Gambari, figlio del presidente dell’autostrada Serenissima Rino Gambari, che aveva telefonato all’ex Prefetto per chiedere appunto come poter riavere la patente del figlio. Secondo il giudice Livia Narcisa Brassesco Pace ha fatto pressione per far restituire il documento di guida, ridato, con ricorso accolto dal funzionario Carmelo Bellissima fulcro dell’intera vicenda, 17 giorni prima dei tre mesi stabiliti dalla legge. Marco Gambari ottenne cioè la patente 63 giorni dopo il ritiro e non 80.
L’ex prefetto ha suggerito a Gambari padre di procurare al figlio Marco un certificato medico falso da allegare al ricorso. Certificato firmato dal dottor Venturoli che attestò come la nonna del giovane necessitava di medicine e per questo Marco Gambari fu costretto a spingere sull’acceleratore oltre i limiti. I legali di tutti gli imputati avevano chiesto l'assoluzione piena per i loro assistiti.
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