A Brescia calano i contagi, attesa per gli effetti sui ricoveri

Al Civile i dati aggiornati a venerdì vedono ancora le terapie intensive Covid piene e quasi 500 pazienti ricoverati
CONTAGI IN DISCESA NEL BRESCIANO
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Che il numero di nuovi positivi al Covid nel Bresciano si stia abbassando lo confermano i dati degli ultimi giorni e, in maniere più consistente, delle ultime due settimane.

La somma a sette giorni dei nuovi casi nella nostra provincia è in calo dal 7 marzo, quando abbiamo sfondato quota 7mila nuovi positivi in una settimana, arrivando per l'esettezza a 7.340. Domenica 14 marzo il totale dei nuovi positivi settimanale è sceso a 6.453 e, in attesa che arrivi il dato di oggi, il parziale aggiornato a ieri - sabato - è 4.637.

Di conseguenza è in calo anche l'incidenza ogni 100mila abitanti, passata dai 584 casi del 7 marzo ai 453 di ieri. La soglia dei 250 che segna il passaggio tra la zona arancione e la zona rossa è dunque ancora lontana per Brescia, ma la strada, complici anche gli effetti della zona rossa, sembra quella giusta.

Secondo le previsioni dell'ingegnere Alberto Giovanni Gerli, inserito inizialmente tra i 12 componenti del nuovo Cts, ma dimessosi poche ore dopo a causa delle pesanti polemiche che hanno investito sia lui che il suo modello matematico, «per la fine di marzo mi aspetto una diminuzione fino a circa 500 casi al giorno, con un indice di contagio che dovrebbe scendere ad 1 entro pochissimi giorni. A metà aprile potremmo scendere sotto i 200 nuovi positivi quotidiani».

L'ipotesi di Gerli per Brescia si spinge addirittura fino alla zona bianca alla fine del prossimo mese.

Il diffondersi dell'epidemia sembra dunque aver subito una battuta d'arresto, la curva dei contagi ha iniziato la sua fase discendente. Tuttavia, è presto per vedere miglioramenti su altri due fronti.

Il primo, il più tragico, è quello che riguarda i morti. Sappiamo ormai, a un anno dall'inizio della pandemia, che è l'ultimo indicatore a scendere. E infatti le conseguenze della terza ondata sono drammaticamente visibili ora: nel solo mese di marzo il Bresciano ha registrato 323 vittime, di cui 24 solo ieri, per un totale di 3.865 dall'inizio dell'emergenza.

Il secondo parametro di riferisce invece ai pazienti Covid negli ospedali di città e provincia. A ieri risultavano 1.350 ricoverati, di cui 115 in terapia intensiva.

Prendendo in esamente solo i dati dell'ospedale Civile, è evidente come la curva in crescita da inizio marzo non mostri ancora segni di flessione.

Tra l'1 e il 19 marzo i pazienti ricoverati per Covid al Civile sono passati da 340 a 493, con una crescita costante fino a lunedì e una stabilizzazione negli ultimi giorni. E di pari passo sono aumentati i pazienti ricoverati nelle terapie intensive dedicate al Covid: i posti sono esauriti dal 15 marzo, i ricoverati sono 40.

Anche in questo caso per assistere a miglioramenti significativi ci vorrà ancora del tempo.

«Abbiamo 170 posti letto e sono tutti occupati. In questa fase il 10% dei ricoverati potrebbe aver bisogno di terapia intensiva» ha raccontato venerdì Cristiano Perani, medico del Dipartimento di Emergenza Accettazione e bed manager di Scala 4.0, struttura che si sviluppa su sei piani con 34 posti ciascuno.

Si tratta di «un progetto disegnato in base all'intensità di cura. Al primo piano abbiamo la terapia intensiva con i pazienti più critici, al secondo piano troviamo la terapia subintensiva respiratoria, al terzo c'è il reparto pneumologico, al quarto spazio a neurologia e cardiologia Covid e al quinto piano c'è la medicina interna, che teoricamente aveva un livello di intensità più basso. Ora in piena terza ondata però su tutti i piani l'emergenza è alta».

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