Bassa

Taglia le vene al figlio, per il giudice non poteva uccidere

E' stata derubricata a lesioni aggravate l'accusa nei confronti della donna che martedì ha tagliato le vene al figlio
"NON HO AVUTO IL CORAGGIO"
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E' stata derubricata da tentato omicidio a lesioni aggravate l'accusa nei confronti di Lina Primus, la donna che martedì pomeriggio ha tagliato le vene ai polsi del figlio in un parcheggio di Leno. Il gip del Tribunale di Brescia, Enrico Ceravone ha convalidato l'arresto della cinquantacinquenne, ora sotto osservazione in ospedale per i profondi i tagli che si è procurata alla gola nel tentativo di farla finita.

Secondo il giudice per le indagini preliminari le ferite ai polsi non avrebbero potuto uccidere Daniele Zuanelli. Una volta dimessa, la donna, che ammesso il fatto, non potrà avvicinarsi al figlio 33enne.

 

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