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Spara al ladro: «In un Paese normale verrebbe premiato»

Così il deputato della Lega Nord, Paolo Grimoldi, sul caso dell'uomo che sparato per sventare un furto e ha avuto la pena più alta dei ladri
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«In un Paese normale il cittadino che nel Bresciano ha sparato ad un gruppo di delinquenti che avevano fatto saltare un bancomat verrebbe premiato, qui invece si prende una condanna più pesante di quella dei rapinatori e dovrà pure risarcirli. Siamo all'assurdo, ecco le conseguenze delle belle politiche boldriniane per cui i rapinatori diventano vittime e gli onesti cittadini passano per delinquenti». Lo dice Paolo Grimoldi, deputato della Lega Nord e segretario della Lega Lombarda-Lega Nord.

«Assurdo e sconcertante prendere atto che ancora una volta in Italia le "guardie pagano più dei ladri". Avere a che fare con un bandito significa prima rischiare la vita e poi subire le ire della giustizia. Tra i cittadini continua a crescere la sensazione che chi governa questo Paese ragioni al contrario, tutelando più i carnefici che le vittime. Io starò sempre con queste ultime». Lo dichiara l'assessore regionale al Territorio e dirigente di Fratelli d'Italia, Viviana Beccalossi, commentando la notizia relativa alla vicenda di Giuseppe Chiarini, 40enne di Calcinatello che ha dovuto subire una condanna di quattro mesi superiore rispetto al malvivente che nel gennaio scorso aveva ferito durante un tentativo di rapina a un bancomat.

«Questo ennesimo episodio - conclude Beccalossi - conferma una deriva pericolosa, con lo Stato ormai incapace di garantire condanne dure per chi delinque, vanificando il prezioso lavoro delle forze dell'ordine. Al contrario, i cittadini sono sempre di più lasciati soli e, quando intervengono, rischiano di pagare per tutta la vita la legittima reazione di un istante. Non mi rassegnerò mai a vivere in un Paese in cui si confondono vittime e carnefici». 

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