Bassa

Pinky ritratta, poi rilancia: «Togliete i bambini a mio marito»

Parvider Kaur, per tutti Pinky, aveva dichiarato di essersi data fuoco da sola. Poi ha accusato il marito: «Ho mentito al pm»
AA

Un memoriale per dire di aver mentito, per provare a spiegare quel dietrofront clamoroso davanti al pm che indaga e che per poco non fa uscire dal carcere suo marito, quell'uomo che a fine novembre a Dello le aveva dato fuoco perché non sopportava il suo stile di vita occidentale. 

«Ho fatto tutto da sola, non è stato lui, liberatelo», ha detto Parvider Kaur, per tutti Pinky, lo scorso 11 febbraio al pm Roberta Panico che non ha potuto fare altro che chiedere la scarcerazione di Agib Singh, marito della giovane indiana. 

Ma il Gip ha rigettato la richiesta di scarcerazione dopo che Pinky ha scritto un memoriale nel quale ha ammesso di aver mentito in interrogatorio

I figli della coppia avevano assistito al drammatico momento in cui la madre era avvolta tra le fiamme. Per loro Pinky ha mentito, ha rivelato la donna nel suo memoriale.

«Continuano a chiedere delle sorti del padre ed io, purtroppo, non riesco tutt'ora a gestire emotivamente questo aspetto».

La giovane indiana, cresciuta in Italia dove ha frequentato le scuole e dove lavora come ragioniera, spiega poi 
«che questa pressione mi divora, non riesco a gestirla ed ho ceduto ai miei rimorsi nel momento in cui ho mentito al pm». 

Pinky rischia ora una denucia per falsa dichiarazione: «Sono pronta ad assumermi tutte le mie responsabilità», scrive. 

«Purtroppo il mio ruolo di madre mi ha offuscato la mente e sono consapevole di aver deluso tante persone». 

La donna vittima della violenza del marito ha poi puntato il dito, a questo punto definitivamente, contro quell'uomo che aveva sposato in un matrimonio combinato come vuole la tradizione indiana. 

«Non riesco più a guardarmi allo specchio, non esco mai di casa per la paura del giudizio della gente sul mio aspetto e mi sento una fallita come madre e moglie, ma purtroppo la verità è che mio marito ha tentato di uccidermi, davanti ai miei figli e per questo faccio fatica a perdonarlo. Mi ha picchiata anche dopo che ero in fiamme - prosegue nel suo racconto drammatico - dopo che mi ha appiccato il fuoco con l'accendino rosso ed è vero che mia suocera gli aveva detto che le donne sono come le scarpe, si possono eliminare e sostituire con altre». 

Pinky nella sua lettera-confessione ha espresso anche tutte le sue paure. 

«Temo che se libero mio marito possa di nuovo far male a me e ai miei figli. Confermo di non aver mai ricevuto da lui ad oggi nessuna comunicazione dal carcere, nemmeno per sapere come stanno i suoi figli».

Parole ripetute anche davanti al Tribunale dei Minori nel corso dell'udienza per l'affidamento dei due figli. 

«Togliete i bambini a mio marito, ci ha fatto del male, non si è più interessato di loro». E la giovane questa volta non vuole più tornare indietro.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia