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Multe in Goitese: dal Giudice sì al primo ricorso

Tra quindici giorni la sentenza, ma l’indirizzo è verso l’annullamento
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Si è svolta l’ieri in città la prima udienza di un Giudice di pace sul caso delle multe della Goitese. Il ricorso presentato da Angela Franzoni (fondatrice e membro attivo del comitato che raccoglie migliaia di multati) è stato accolto dal giudice. I verbali saranno quindi annullati dal magistrato, ma per avere le motivazioni della sentenza si dovrà attendere almeno un paio di settimane. «Significative le parole pronunciate dal magistrato - spiegano dal Comitato dei multati -. Il giudice ha infatti affermato di aver accolto il ricorso esclusivamente per l’avvenuto annullamento retroattivo (ovvero con effetto «ex tunc») dell’ordinanza che istituiva il limite dei 70 chilometri orari sul tratto della strada di competenza della Provincia. Tutti gli altri motivi inseriti nel ricorso dall’estensore sono stati respinti. Interessante rilevare anche come il magistrato si sia stupito del fatto che nessuno abbia ad ora ancora agito nei confronti di chi, sottoscrivendo quell'ordinanza, avrebbe dichiarato un falso».

Interessante anche quanto accaduto nell’udienza precedente: il Giudice di pace, infatti, ha respinto il ricorso di un multato sullo stesso tratto di strada presentato dopo aver pagato la relativa multa. Il magistrato ha quindi confermato l’indirizzo assunto secondo il quale la legge impone a chi riceve un verbale di accertamento di una violazione al Codice della Strada, di scegliere se provvedere al pagamento in misura ridotta della sanzione, o presentare ricorso al Giudice di pace o al Prefetto. Il pagamento impedisce la presentazione del ricorso, a meno che gli obbligati a pagare la sanzione siano due o più (obbligati in solido) e solo uno di essi abbia provveduto al pagamento in misura ridotta. È quanto accade, ad esempio, quando il conducente del veicolo sia diverso dal proprietario: in questo caso, infatti, la violazione è contestata sia al conducente che al proprietario che sono entrambi obbligati a pagare la sanzione.

La Corte costituzionale ha stabilito da tempo che nel caso in cui il proprietario del veicolo paghi la sanzione in misura ridotta, il conducente possa comunque proporre ricorso contro il verbale. L’impossibilità di proporre il ricorso per il conducente rappresenterebbe quindi un’inaccettabile violazione del diritto costituzionale di difesa. 

Sul ricorsi invece per i verbali non pagati, tra i Giudice di pace emergerebbe un orientamento univoco: ovvero accogliere tutti i ricorsi che fanno riferimento al difetto di istruttoria nell’ordinanza della Provincia - poi annullata - che non supporterebbe la segnaletica verticale posata sulla strada. 
Un cavillo giuridico basato di fatto su una valutazione politica della Provincia. Diversamente non si spiegherebbe perché si ha annullato l’ordinanza anzichè revocarla.

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