Bassa

Montichiari, Anpi, Cgil, Cisl e Uil commemorano le morti «bianche» sul lavoro

Il ricordo e un incontro delle 28 «morti bianche» in provincia nel 2022 sul colle San Pancrazio
  • L'Anpi ricorda i morti sul lavoro
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«Troppe morti sul lavoro»: il grido di allarme – considerato un’autentica piaga nazionale – arriva in modo unanime dall’Anpi, nonché dalle sigle sindacali Cigl, Cisl e Uil, che ieri hanno organizzato e partecipato ad una manifestazione a Montichiari per porre l’accento su un fenomeno più attuale che mai. Al proposito, prima la cerimonia di commemorazione delle 28 «morti bianche» che hanno perso la vita in questo 2022, con la recita dei rispettivi nomi scanditi ai piedi del monumento ai Caduti del lavoro sul colle San Pancrazio.

Poi la giornata è proseguita con l’incontro ad hoc tenutosi nella sala consiliare del Comune, dove è stato posto l’accento in maniera ancor più forte sul tema, sottolineando la necessità di una formazione permanente dei lavoratori, oltre che al contrasto al lavoro nero, dell’alfabetizzazione degli stranieri, del coinvolgimento totale della società civile. Questi, in estrema sintesi, gli spunti di riflessione scaturiti dagli interventi del sindaco Marco Togni, di Lucio Pedroni (presidente provinciale Anpi), dal professor Pierpaolo Begni, da Antonella Albanese della Cigil Brescia, da Vittorio Cogno della Uil Brescia e da Stefano Martinelli della Cisl Brescia.

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In particolare da quest’ultimo è giunta una proposta tanto singolare quanto di facile applicazione: «Perché non ricordare i vari defunti sul lavoro prima di ogni incontro di formazione – dice -: certo mette i brividi, ma al contempo risveglia le coscienze e fa capire che la prevenzione è un buon modo per contrastare un fenomeno ormai tristemente noto alla cronaca nazionale».

Al proposito, parlano i numeri: nel 2021 si contano 1221 morti sul lavoro, 484mila infortuni denunciati, 1500 casi di malattia professionale certificati e pochissime ispezioni agli a. E – riprendendo le parole di Pedroni – «non è sufficiente richiamare in modo teorico gli articoli 1, 4, 35 e 36  della nostra Costituzione (inerenti appunto il lavoro e la dignità dei lavoratori, ndr) e le varie normative ad essi afferenti: necessario innanzitutto applicarli e individuare correttivi seri ad un fenomeno sempre più drammatico, specie nel nostro territorio».

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