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Mattarella scrive agli studenti di Acquafredda: «Vi aspetto a Roma questa estate»

Dal paese gli era stato donato un calendario, inviato anche alla premier e a papa Francesco
Alcuni dei piccoli studenti di Acquafredda che hanno partecipato al progetto - Foto © www.giornaledibrescia.it
Alcuni dei piccoli studenti di Acquafredda che hanno partecipato al progetto - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Questa storia, che dovrebbe portare un gruppo di ragazzi a Roma dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è un crescendo di curiosi e gradevoli imprevisti. Ce la racconta Chiara Tonelli, che gestisce un doposcuola a cui partecipano ragazzi dell’infanzia, delle elementari e delle medie.

«Tutti gli anni a Natale – spiega – i ragazzi fanno dei lavoretti, che poi vendono per dare il ricavato in beneficenza. All’interno del progetto Abaco, quest’anno abbiamo fatto anche un calendario dedicato ai lavoratori di Acquafredda: fornaio, macellaio, negoziante e così via». Dopo averne offerto una copia al sindaco e una alle maestre, i ragazzi decidono di donare il calendario anche al Papa, appunto al presidente Mattarella e alla premier Giorgia Meloni. Detto, fatto: Chiara e i bambini preparano 3 pacchettini e li spediscono.

Messaggi

Qualche giorno dopo ad Acquafredda arriva una lettera della segretaria del presidente del Consiglio: «Il presidente Meloni ringrazia per il bellissimo calendario, porge i complimenti per il progetto Abaco ed invia a tutti voi e alle vostre famiglie i più sinceri auguri per un sereno anno nuovo».

Figuratevi l’adrenalina dei ragazzi, che però è solo all’inizio, perché un paio di settimane fa ad Acquafredda arriva un’altra lettera: è di Simone Guerrini, segretario di Mattarella, che ringrazia per il regalo, invita i ragazzi «a non perdere mai la fiducia nel futuro» e fa a tutti un sacco di auguri. Sull’onda dell’entusiasmo i ragazzi decidono di ringraziare il presidente della Repubblica, Chiara va sul sito del Quirinale e scrive a Mattarella per un sogno: «Chissà che non ci sia la possibilità di incontrarci…». Un paio di giorni dopo a Chiara suona il telefono: lei guarda il numero, vede che inizia con 06, pensa sia uno scocciatore, quindi non risponde. Un paio di minuti dopo il telefono suona ancora. Passa qualche altro minuto e il telefono suona per la terza volta. Dall’altro capo del telefono c’è la segretaria di Mattarella, che, dopo essersi scusata «perché in queste settimane il presidente è molto impegnato», avanza una mezza proposta: «La prossima estate, quando il presidente sarà più libero, può essere che ci si possa incontrare…».

«Questa storia – chiude Chiara – ci ha insegnato che bisogna sempre puntare in alto». Poi aggiunge sorridendo: «Infatti ora i ragazzi s’aspettano una lettera del Papa». Magari arriva davvero. Anzi, visto che Francesco è poco formale, non è escluso che un giorno prenda il telefono e chiami. Chiara è avvisata: se vede un prefisso 06, per favore, questa volta risponda subito.

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