Capitale della Cultura, Mattarella: «Brescia e Bergamo città della tenacia»

Standing ovation per il presidente della Repubblica tra i sindaci bresciani al teatro Grande. Presenti anche Fontana e Sangiuliano
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella saluta il pubblico al teatro Grande - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella saluta il pubblico al teatro Grande - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
AA

Le due città della tenacia e della solidarietà mettano «a profitto l’avvenuto "ammassare riserve contro lo spirito"» durante la pandemia, a cui hanno saputo reagire, e rendano la cultura di nuovo un punto di riferimento della società in questi tempi difficili segnati dalla guerra in Ucraina. È l’invito che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, citando la scrittrice francese Marguerite Yourcenar, ha rivolto a Brescia e Bergamo dal palco del Grande durante la cerimonia di inaugurazione della Capitale italiana della cultura 2023.

Accolto e salutato con una doppia standing ovation - dal teatro cittadino e dal Donizetti di Bergamo, in videocollegamento -, nel suo discorso che ha chiuso la cerimonia alle 18.03 Mattarella ha sottolineato «l’onore e la responsabilità di essere Capitale italiana della Cultura». Bergamo e Brescia «hanno saputo reagire» alla pandemia, ha detto il capo dello Stato, e sono state in grado di andare oltre «dando vita, e alimentando con i loro valori, quel modello di solidarietà che ha consentito di affrontare la crisi». Perché proprio «la tenacia è valore di questi territori, così come, appunto, la solidarietà».

È questa «cultura reale», nutrita anche dal contributo della laboriosità da sempre simbolo dei due capoluoghi, che va promossa e tutelata, come stabilirono i padri costituenti nell’articolo 9 della Costituzione. «La cultura, la conoscenza, le arti, in tempi così difficili come quelli che attraversiamo - ha detto Mattarella - si ergono, ancora una volta, come irrinunciabili punti di riferimento». E per questo Bergamo e Brescia si apprestano a «un grande esercizio di libertà, cui guarderà l’intero Paese».

Proprio il richiamo ad esempio per tutta Italia è stato tema di tutti gli interventi istituzionali che si sono susseguiti dal palco, al ritmo serrato della scaletta. La cerimonia è durata un’ora e cinque minuti, al cospetto dei 205 sindaci bresciani, uniti al colpo d'occhio in una miriade di fasce tricolore in segno di affetto, al di là del saluto istituzionale, per una figura come Mattarella che sa ispirare oltre le differenze politiche, nonostante gli scontri politici imminenti tra voto in Regione e le amministrative. Insieme a loro in platea le autorità cittadine - tra le quali il sindaco Emilio Del Bono, la vicesindaca Laura Castelletti e il vescovo di Brescia Pierantonio Tremolada - e di un teatro gremito dalla stampa e dai quasi mille invitati. Tra il pubblico c'era anche Matteo Ricci, il sindaco di Pesaro, che sarà la prossima Capitale italiana della cultura. «È un nostro dovere ripartire dai luoghi simbolo come Brescia e Bergamo, due città che hanno una forte identità culturale che va valorizzata. Questo territorio, con le sue bellezze, va fatto conoscere al mondo» ha osservato il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.

Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, in collegamento dal Teatro Donizetti - Foto New Reporter Favretto/Nicoli © www.giornaledibrescia.it
Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, in collegamento dal Teatro Donizetti - Foto New Reporter Favretto/Nicoli © www.giornaledibrescia.it

Il primo a prendere la parola è stato il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, che ha sottolineato come il riconoscimento assegnato alle due città dopo la richiesta inviata al ministro della Cultura nel maggio del 2020 sia «un grande privilegio, che viviamo con orgoglio e gratitudine nei confronti di chi ha voluto accogliere l'istanza, anzitutto per dare alle nostre città, gravemente ferite dal virus, un segnale di reazione e di speranza». Ha spiegato Gori che  «Bergamo e Brescia si racconteranno all'Italia e all'Europa lungo un anno che vuole essere l'innesco di un percorso di sviluppo, sociale ed economico, fondato sulla cultura», e che si possa tradurre in un progetto condiviso destinato a durare.

Del Bono durante il discorso sul palco del Grande - Foto New Reporter Favretto/Nicoli © www.giornaledibrescia.it
Del Bono durante il discorso sul palco del Grande - Foto New Reporter Favretto/Nicoli © www.giornaledibrescia.it

Con questo riconoscimento le due città lombarde si trovano unite per la prima volta per realizzare un’unica «città illuminata», come recita il titolo del progetto di Bergamo Brescia capitale italiana della cultura. Per il sindaco di Brescia Emilio Del Bono a unire in particolare i due capoluoghi è «quella cura figlia di una cultura e una civiltà che ha fatto si che molti dei nostri cittadini si mettessero al servizio di chi stava male - ha detto durante il suo intervento -. Bergamo e Brescia sono e sono state anche laboratori di umanità e di tenerezza, città associate all'operosità che hanno coniugato la concretezza dell'azione, con l'umanità della presa in carico. In quei giorni difficili del 2020 abbiamo individuato la strada per uscirne più forti». Ecco che quindi il 2023 si presenta simbolicamente come un riscatto e come una sfida per le due terre «che una volta tanto non competeranno una contro l'altra ma saranno una con l'altra». 

Laura Castelletti durante il suo intervento - Foto New Reporter Favretto/Nicoli © www.giornaledibrescia.it
Laura Castelletti durante il suo intervento - Foto New Reporter Favretto/Nicoli © www.giornaledibrescia.it

Nonostante la difficoltà di ideare un progetto in piena pandemia e realizzarlo ora, con la guerra in Ucraina, l’inflazione e il caro bollette, per la vicesindaca e assessora alla Cultura Laura Castelletti non bisogna avere paura della sfida che attende Bergamo e Brescia: «È un'occasione eccezionale, e una ribalta che non ci spaventa, ma anzi ci entusiasma» ha detto dal palco del Grande. «Soprattutto, ci auguriamo che tutto questo non sia che un momento di passaggio, una opportunità per dare forza e continuità a reti, processi e buone pratiche che sono state avviate e che dovranno proseguire negli anni a venire, diventare parte costitutiva del nostro modo di lavorare». Concetto ribadito anche dalla sua omologa, la bergamasca Nadia Ghisalberti, che dal Donizetti ha insistito sulla buona riuscita di questa collaborazione e del legame che i due capolouoghi sono già riusciti a creare in vista dei mesi che verranno.

Il presidente della Lombardia Attilio Fontana - Foto New Reporter Favretto/Nicoli © www.giornaledibrescia.it
Il presidente della Lombardia Attilio Fontana - Foto New Reporter Favretto/Nicoli © www.giornaledibrescia.it

Per il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, l’occasione di rilanciarsi come poli attrattivi offerta dalla Capitale italiana della cultura diventa un’opportunità anche per il resto della Lombardia. «Due delle città più importanti della nostra regione, che rappresentano il più grande comparto manifatturiero d'Italia, dimostrano oggi saper trasformare la pandemia in un'occasione di rigenerazione per il futuro» ha detto al teatro Grande. E ha promesso: «La Città dei Mille e la Leonessa d'Italia saranno più unite che mai, in senso materiale con percorsi di mobilità dolce e immateriale, proponendo un concetto di cultura capace di travalicare oltre le tradizionali forme e abbracciare idealmente il cittadino nel suo complesso di bisogni e risposte, oggi più attuali che mai, relative a scienza, ambiente, benessere e innovazione».

Il canto delle voci bianche della Santa Cecilia e della soprano Laura Ulloa, il violino di Giuseppe Gibboni, la chitarra di Carlotta Dalia hanno fatto da intermezzi alle parole pronunciate dal palco. Domani si entra effettivamente nel vivo, con un weekend fitto di eventi. Qui sotto una selezione di cose da fare e appuntamenti da non perdere. Qui invece una guida per domenica.

Sabato 21 gennaio

Ore 10 - A Palazzo Martinengo in via Musei apre al pubblico la mostra «Lotto, Romanino, Moretto, Ceruti - I campioni della pittura a Brescia e Bergamo», a cura di Davide Dotti. Sono 80 capolavori, provenienti da collezioni private e pubbliche, che permettono di indagare la pittura rinascimentale e barocca nelle due città nei quattro secoli di dominazione veneziana. Ingresso a pagamento (ridotto), senza prenotazione obbligatoria al 392.7697003 o via mail a mostre@amicimartinengo.it. 

Ore 11  - in piazza Loggia 1.500 alunni provenienti da 25 scuole di Brescia e provincia si raduneranno per cantare l’inno ufficiale di Capitale della Cultura: «Crescere insieme» è un brano originale, scritto e musicato da Paola Ceretta e Cristian Rocco. I bambini, sventolando le bandierine con i colori del logo della manifestazione, coloreranno la piazza dando vita a un arcobaleno sonoro.

Ore 15.45 - quattro cortei attraverseranno la città, sfilando da piazza Garibaldi, Campo Marte, piazzale Arnaldo e via Vittorio Emanuele II fino a confluire tutti in piazza Loggia. Ogni corteo sarà condotto da gruppi di bande musicali e accompagnato da squadre di ballerini delle scuole di danza del territorio.

Ore 17 - arrivati i quattro cortei in piazza Loggia, allo scoccare dell’ora le bande eseguiranno all’unisono l’inno di Mameli. Dopo il saluto del sindaco, prenderà il via il Galà concerto condotto da Ambra Angiolini, bresciana d’adozione, in cui si esibiranno Fausto Leali, Francesco Renga, Mr. Rain, Coma_Cose, Frah Quintale, Slick Steve and the Gangsters, Tommy Kuti e Voodoo Kid. Sul palco saliranno anche l’imprenditrice Cristina Fogazzi (Estetista Cinica), il tiktoker Mattia Stanga e gli ex calciatori Andrea Caracciolo e Marco Zambelli, oltre a Diego Spagnoli, storico stage manager di Vasco Rossi. 

Ore 20 - in piazza Vittoria andrà in scena lo spettacolo «Ascencio» (durata circa 30 minuti) a cura di Groupe F, collettivo artistico francese rinomato in tutto il mondo per i suoi spettacoli con componenti artistiche e tecniche di altissimo livello. Si tratta di un show immersivo, con ballerini, acrobati e effetti pirotecnici, che proverà a rispondere all'ambiziosa domanda: «Cosa unisce gli esseri umani dall'alba dei tempi ai giorni nostri?». Le videoinstallazioni e il tappeto sonoro resteranno in piazza a disposizione del pubblico fino alle 22.30.

  • Piazza Vittoria illuminata a festa: le prove generali
    Piazza Vittoria illuminata a festa: le prove generali
  • Piazza Vittoria illuminata a festa: le prove generali
    Piazza Vittoria illuminata a festa: le prove generali
  • Piazza Vittoria illuminata a festa: le prove generali
    Piazza Vittoria illuminata a festa: le prove generali
  • Piazza Vittoria illuminata a festa: le prove generali
    Piazza Vittoria illuminata a festa: le prove generali
  • Piazza Vittoria illuminata a festa: le prove generali
    Piazza Vittoria illuminata a festa: le prove generali
  • Piazza Vittoria illuminata a festa: le prove generali
    Piazza Vittoria illuminata a festa: le prove generali
  • Piazza Vittoria illuminata a festa: le prove generali
    Piazza Vittoria illuminata a festa: le prove generali

Ore 21 - Alla Pinacoteca Tosio Martinengo inizia la «Notte al museo» per famiglie con bambini dai 5 agli 11 anni. Un’esperienza emozionante con laboratori e una caccia al tesoro (40 euro a partecipante, prenotazione obbligatoria allo 030.2977833-834 o scrivendo a cup@bresciamusei.com).

Ore 22 - si torna in piazza Loggia, dove ci sarà il Concertone (ancora una volta con la direzione artistica di Massimo Bonelli) con le esibizioni dei bresciani Listrea, Superdownhome, Views, Gemini Blue, Le Endrigo, Barkee Bay, Miglio, Bruno Belissimo e con Frah Quintale che tornerà sul palco per chiudere la serata.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia