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Inquinamento da Pfas, il torrente Garza dal 2021 è osservato speciale

Il corso d’acqua a Ghedi è uno dei siti sui quali l’Arpa effettua un costante monitoraggio dei valori. La notizia arriva da Le Monde
Il torrente Garza, negli anni regolato da opere di regimazione idraulica - Foto © www.giornaledibrescia.it
Il torrente Garza, negli anni regolato da opere di regimazione idraulica - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Torrente Garza osservato speciale. Dal 2021 il corso d’acqua superficiale di Ghedi è stato inserito nella rete di monitoraggio di Arpa Lombardia per il controllo costante dei livelli di Pfas, le sostanze perfluoroalchiliche, e dei loro derivati, pericolosi oltre certe soglie per l’ambiente e per la salute umana. Essendo idrosolubili e praticamente presenti in gran parte degli oggetti di uso comune, col passare del tempo si sono diffusi dappertutto, sfruttando le falde e i corpi superficiali, fiumi e laghi.

Da circa cinque anni l’Agenzia per la protezione dell’ambiente ha avviato un monitoraggio costante di questi composti, di cui solo in tempi recenti è stata evidenziata la presenza nell’ambiente e sono stati normati i livelli. Il caso di Ghedi è emerso con la pubblicazione da parte del quotidiano francese Le Monde dell’inchiesta giornalistica internazionale «Forever Pollution Project», che ha mappato la contaminazione da Pfas in Europa, individuando circa ventimila siti inquinati da queste sostanze chimiche.

Dei siti bresciani, certificati dai piezometri di Arpa in quattro luoghi, al depuratore di via Verziano a Brescia, in via Coler a Flero, in via Campagna a Montichiari e nel torrente Garza a Ghedi, quest’ultimo è apparso decisamente il più problematico con i suoi 1.650 nanogrammi su litro d’acqua di Pfas, che le analisi hanno restituito. In particolare, scomposti per singolo Pfas, a Ghedi sono stati trovati: 390 ng/l di Pfos+Pfoa; 1.000 ng/l di Pfbs; 254 ng/l di PfhXa e 15 ng/l di PfhXs.

Nella relazione sul monitoraggio delle sostanze perfluoroalchiliche in Lombardia, condotta da Arpa nel biennio 2020-2021 sui corpi idrici superficiali, è stato registrato un solo superamento in regione dei cosiddetti standard di qualità ambientale sulla media annua (SQA-MA), proprio nel torrente Garza. L’aspetto problematico riguarda in particolare la fonte di questo inquinamento, che ancora non è stata individuata. Ragion per cui si è reso necessario un monitoraggio costante nel Garza di questi composti.

Va detto, comunque, che quello di Ghedi è l’unico caso problematico nella nostra provincia, nonostante dei composti perfluoroalchilici siano stati individuati anche in falda e in alcuni impianti di depurazione. Riguardo al consumo umano, invece, nei giorni scorsi i gestori degli acquedotti (Acque Bresciane, A2A Ciclo Idrico e l’Azienda servizi della Valtrompia) in una nota congiunta hanno voluto rassicurare sulla salubrità dell’acqua erogata ai bresciani: «Nella maggior parte degli impianti - scrivono - i prelievi eseguiti dai gestori non hanno rilevato alcuna traccia di Pfas. Nei pochissimi casi in cui sono state riscontrate minime tracce, i valori analitici sono tutti ampiamente al di sotto dei limiti fissati per la potabilità».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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