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Fanghi tossici, l'amministratore della Wte: «Dati sfalsati, ho tutte le prove»

Parla Giuseppe Giustacchini: la frase della pannocchia di mais? «Non parlava di noi, ma - come riportato - della Cre Spa e di Verpelli»
La Wte è indagata per traffico illecito di rifiuti e gestione di rifiuti non autorizzata - © www.giornaledibrescia.it
La Wte è indagata per traffico illecito di rifiuti e gestione di rifiuti non autorizzata - © www.giornaledibrescia.it
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È rimasto in silenzio fino alla chiusura delle indagini. Ma ora, «dopo tutto quello che è stato detto e scritto», vuole dare la sua versione dei fatti. Carte alla mano. La voce è quella di Giuseppe Giustacchini, fondatore, responsabile tecnico e amministratore della Wte srl fino al momento del sequestro.

L’azienda si trova infatti in amministrazione giudiziaria dal 24 maggio 2021 con l’accusa di aver sparso su terreni agricoli di mezza provincia 150mila tonnellate di fanghi contaminati da sostanze inquinanti tra il 2018 e il 2019. Ventidue gli indagati (tra persone fisiche e società) con accuse che vanno dal traffico illecito di rifiuti alla gestione di rifiuti non autorizzata fino al getto pericoloso di cose.

Ingegner Giustacchini, le sono state mosse accuse pesanti: si parla di fanghi e di gessi tossici...

Non esiste agli atti alcuna certificazione analitica che attesti la tossicità del fertilizzante «gessi da defecazione da fanghi» prodotto dai nostri stabilimenti di Calcinato e Calvisano. E lo testimonia l’esito dei campionamenti a sorpresa effettuati dall’Arpa e dall’Icqrf (Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari). Nella storia aziendale mai sono stati individuati elementi di pericolosità e tanto meno di tossicità nei materiali utilizzati. I fanghi ritirati a Calcinato e Calvisano sono «biomasse contenenti sostanze non pericolose» per definizione.

L’intercettazione in cui un suo collaboratore dichiara «chissà il bambino che mangia la pannocchia di mais cresciuta sui fanghi» come la giustifica? È stata interpretata come una prova schiacciante di un sistema rodato...

Quella frase è stata completamente decontestualizzata e rimaneggiata. Si tratta di una esternazione intima e densa di pentimento di un mio dipendente che, parlando al telefono con un amico, si stava riferendo ad una pregressa esperienza negativa vissuta presso un’azienda di trattamento rifiuti: la Cre di Lodi. Tanto che la frase si conclude con «la pannocchia di mais cresciuta sui fanghi di Verpelli». Non è assolutamente riconducibile a Wte, che si è sempre distinta per un approccio serio e onesto.

I carabinieri hanno sequestrato tre stabilimenti della Wte - Foto © www.giornaledibrescia.it
I carabinieri hanno sequestrato tre stabilimenti della Wte - Foto © www.giornaledibrescia.it

Si parla però di parametri centinaia di volte sopra i limiti di legge: nichel, solfati, rame, selenio...

Si è utilizzata una tabella di riferimento riferita ad altro. Il consulente del magistrato in fase di indagine ha inteso effettuare, di sua iniziativa, una particolare analisi chiamata «test di cessione», ma questa verifica è prevista per i rifiuti inerti come i sottofondi stradali, non è invece assolutamente logico eseguirla sui fanghi di depurazione destinati alla produzione di fertilizzanti, tanto che nessuna norma la prevede. Ecco perché quella perizia è priva di fondamento e genera un’interpretazione erronea della normativa, nonché fuorviante sulle reali caratteristiche chimico-fisiche e biologiche dei fertilizzanti prodotti da Wte.

Sta dicendo che quegli esami sono falsati perché i limiti di legge con i quali si confrontano sono relativi ad altri materiali?

Dico che applicando il test di cessione, metodica prevista per altri materiali, il risultato viene sfalsato in ogni parametro. Altrimenti come mai gli enti pubblici di controllo non hanno mai eseguito il test di cessione sui fertilizzanti di Wte? Per fare un esempio medico: è come se una persona andasse a fare un controllo periodico e a fronte di un prelievo del sangue la ricerca del parametro del colesterolo venisse determinata dal laboratorio medico applicando la metodica analitica dei trigliceridi. È evidente che il valore del colesterolo ne risulterebbe sfalsato e quindi non rappresentativo del reale stato di salute.

Al processo dimostrerete di avere tutte le analisi nei limiti?

Sì, che le sostanze inquinanti fossero centinaia di volte superiori ai parametri di legge verrà smentito al processo. Tutte le concentrazioni di inquinanti ai sensi della norma vigente relativa ai fertilizzanti sono sempre state contenute nei limiti tabellari. Il test di cessione non ha alcuna valenza semplicemente perché non si applica ai fertilizzanti.

Molti agricoltori erano preoccupati, alcuni hanno dovuto eseguire controlli. Si è parlato di danni ingenti, perché quei campi producevano prodotti che finivano a tavola...

Ma dai controlli eseguiti dagli agricoltori, comprensibilmente allarmati dall’onda mediatica e dall’indagine della Procura di Brescia e dagli enti, emerge che nessun terreno agricolo concimato con i gessi di defecazione Wte è stato danneggiato. Contrariamente agli atti, sono numerose le testimonianze che attestano l’effetto benefico apportato dal nostro fertilizzante e questo è stato esplicitamente confessato agli inquirenti in occasione dell’indagine. L’esempio è il procedimento avviato a Lonato del Garda.

Si riferisce all’accusa di abbandono di rifiuti?

Sì. I sondaggi geognostici e pedo-agronomici effettuati a marzo 2022 non hanno rilevato la presenza di alcuna traccia di materiale estraneo. Tutto è documentato e agli atti. La nostra società era in possesso di tutte le autorizzazioni provinciali, regionali e ministeriali per l’esercizio dell’attività di trattamento di biomassa non pericolosa per la produzione e commercializzazione di fertilizzanti organici.

Avete mai ricevuto contestazioni in questi anni?

Dagli agricoltori mai. Siccome sappiamo che i fertilizzanti organici hanno un certo impatto odorigeno, abbiamo sempre cercato di verificare che le distribuzioni e gli interramenti venissero compiuti nel minore tempo possibile. Ci siamo sempre preoccupati di non creare problemi.

I cittadini però lamentavano da anni un odore acre: lei non lo sentiva?

Partiamo da un presupposto: i gessi puzzano, perché sono una sostanza organica, ma questo non ha ricadute sulla salute. I cittadini hanno il diritto di fare valere le proprie ragioni e la società non è mai stata insensibile. Abbiamo dedicato, negli anni, molte energie economiche nel miglioramento delle installazioni e nella copertura degli insediamenti per arrecare il minor disturbo possibile. Non sono mai state emesse esalazioni dannose per l’uomo e per l’ambiente. Purtroppo il transito dei mezzi rappresenta una nota dolente, ma la viabilità è stata ridotta alle 8 ore giornaliere e con lo stop sabato e domenica. A conclusione di ogni giornata lavorativa, nell’ultimo anno di attività, si procedeva con spazzamento e sanificazione di via Gavardina, strada comunale.

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