Bassa

Emergenza polmonite, lo spettro della legionella

Alla lente delle autorità sanitarie gli acquedotti: si cerca un batterio che possa diffondersi nell'acqua
La legionella al microscopio
La legionella al microscopio
AA

I casi recenti riscontrati nel Bresciano fanno pensare ad un'ipotesi per nulla peregrina: quella cioè che dietro agli oltre cento casi di polmonite diagnosticata tra i residenti di nove comuni della Bassa orientale (con ricovero) possa esserci una causa comune, da rilevare in un batterio che potrebbe essersi diffuso attraverso l'acqua: la legionella.

Solo un paio di settimane fa, a Bornato, in Franciacorta, l'uso dell'acqua era stato sospeso a causa della presenza del batterio. Un caso del tutto scollegato a quello che in queste ore sta tenendo in ansia gli 85mila residenti dei nove comuni di Montichiari, Calvisano, Carpenendolo, Remedello, Visano, Acquafredda, Ghedi, Isorella e Montirone, dove sono stati riscontrati gli episodi di polmonite. Episodio che tuttavia ricorda come la diffusione di questo batterio sia per nulla improbabile attraverso gli acquedotti.

Proprio su questi si sta concentrando l'attenzione di Ats e delle autorità di salute pubblica, sindaci in testa. E le misure adottate sin qui per le verifiche sarebbero del tutto sovrapponibili alle linee guida indicate dal Ministero della Salute in caso di legionella.

 

Tutti i dettagli sull'edizione del GdB in edicola oggi, domenica 9 settembre, scaricabile anche da qui 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia