Bassa

Depuratore, «ricorso contro la nomina del commissario»

I sindaci del Chiese contro la decisione di nominare il Prefetto responsabile straordinario per la depurazione gardesana
Il depuratore del Garda
Il depuratore del Garda
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I sindaci del Chiese hanno una nuova azione in tasca per continuare a lottare contro il cosiddetto Depuratore del Garda e contro il suo iter. «Domani mattina (oggi per chi legge, ndr), in Giunta, presenterò in veste di sindaco la proposta di dare l’incarico a un legale al fine di impugnare il decreto di nomina perché riteniamo ci siano carenze»: lo ha anticipato il primo cittadino Marco Togni durante il Consiglio comunale di ieri sera, riferendosi alla nomina del Prefetto come Commissario straordinario per la depurazione gardesana.

«Il ricorso in questione non è solo mio: è sempre il frutto del lavoro congiunto che sto portando avanti con gli altri tre sindaci e vorremmo estendere l’iniziativa a tutti gli altri sindaci del Chiese se vorranno aderire», ha proseguito. Tutto ciò è emerso in risposta a un’interpellanza presentata dalle minoranze che, fra le varie cose, chiedevano se si fossero valutate eventuali ulteriori azioni legali. La risposta è quindi sì. L’interpellanza chiedeva anche al sindaco «se non ritiene che siano da condannare le posizioni dei partiti che lo sostengono, Forza Italia e Lega».

«Ho sempre dato colpa ad Acque Bresciane e Ato perché hanno amministrato malissimo tutta questa faccenda: se da parte di Acque Bresciane ci fosse stata maggior trasparenza e coinvolgimento di tutte le parti oggi magari avremmo sul tavolo soluzioni diverse - ha detto infine Togni -. Io condanno invece tutte le amministrazioni bresciane del lago di Garda, indistintamente dal colore politico, che si sono susseguite in vent’anni, per non aver mai trovato soluzioni ai loro problemi che ora vengono a scaricare su Montichiari».

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