Bassa

Che intenzioni ha Regione Lombardia con il Piano cave a Brescia

Il proposito è mantenere i volumi invariati. L’ha detto l’assessore Cattaneo in visita a Montichiari: «Valuteremo le 37 osservazioni arrivate»
Gli operatori segnalano una significativa richiesta di materiale - © www.giornaledibrescia.it
Gli operatori segnalano una significativa richiesta di materiale - © www.giornaledibrescia.it
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«Saranno valutate le 37 osservazioni (e i cinque ricorsi al Tar) pervenute alla Regione, ma non intendiamo stravolgere la proposta provinciale: vogliamo che i metri cubi del Piano cave individuati dalla Provincia restino invariati. Non ci saranno aumenti significativi. La stella polare che ci guida è trovare un equilibrio tra le considerazioni degli operatori del settore e la ferma necessità di ascoltare il territorio bresciano che ha già dato tanto». Sono le parole dell’assessore regionale all’Ambiente Raffaele Cattaneo che ieri ha effettuato un sopralluogo in diversi Ambiti territoriali estrattivi della provincia, partendo, in mattinata, da quelli di Ghedi e Montichiari. Con lui erano presenti tecnici regionali nonché Guido Galperti, vicepresidente della Provincia.

I tempi

Una visita avente l’obiettivo di vedere con i propri occhi lo stato dei luoghi per cercare di sciogliere, più consapevolmente, i nodi che restano nella proposta del Piano cave, prossima all’approvazione della Giunta regionale. «L’obiettivo è portare il documento in Giunta entro l’estate o, al più tardi, al rientro dallo stop istituzionale estivo, così da sottoporlo poi al Consiglio regionale entro il termine della legislatura - ha informato sui tempi nella conferenza stampa al municipio di Montichiari, alla presenza, anche, del sindaco Marco Togni -. L’intento, come dimostra la visita, è quello di giungere a soluzioni condivise».

Durante il sopralluogo, Galperti con l’assessore regionale Cattaneo - © www.giornaledibrescia.it
Durante il sopralluogo, Galperti con l’assessore regionale Cattaneo - © www.giornaledibrescia.it

Recupero

«La proposta provinciale è complessivamente apprezzata dalla Regione soprattutto per gli aspetti ambientali: ricordo che stiamo parlando di un Piano in riduzione rispetto al precedente, passato da 70 milioni di metri cubi a meno di 43 - ha proseguito -. Non prevede ambiti estrattivi nuovi e mette l’accento anche sul recupero ambientale». Ancora: «Andiamo verso la prospettiva di spingere sui materiali riciclati al posto del materiale vergine», ha continuato lassessore esprimendo apprezzamento per la presenza di impianti per il recupero inerti. «Ci auguriamo che il piano venga approvato entro fine anno perché gli operatori ci segnalano una richiesta forte di materiale per la quale si registrano anche fenomeni speculativi», ha commentato Galperti.

«Non solo buchi»

A Montichiari ha visitato gli Ate 43 e 44 e il sopralluogo, qui, era anche motivato dal fatto che tra i nodi da sciogliere ci sono le collisioni tra Piano cave e Piano territoriale d’area dell’aeroporto.

Non ha mancato poi di lanciare un messaggio alla comunità: «Montichiari ha il diritto di vedere non solo buchi, ma anche la restituzione di porzioni di territorio riqualificato - ha detto l’assessore -. Gli interventi di recupero previsti solo in parte sono stati attuati, ma riteniamo sia  priorità completarli. Inoltre rassicuro sul fatto che non siamo dell’idea che il recupero delle cave si faccia realizzando discariche: questo approccio del passato non è quello che vogliamo per il futuro».

Il sindaco Togni ha rimarcato l’importanza di tutelare sempre il fattore di pressione, mentre circa il Piano cave: «Come Comune abbiamo presentato osservazioni. Da qui a cinquant’anni, l’edilizia avrà bisogno di materiali e il territorio di Montichiari è ricco di ghiaia, l’importante è che i fabbisogni siano reali e non sovrastimati». Presenti il vicesindaco Angela Franzoni e il consigliere regionale Claudia Carzeri.

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