Al femminile

Il caffè va bevuto finché è caldo

A volte anche una strada sbagliata porta in un posto giusto dove, rimettendo a posto i cocci, si può ancora costruire qualcosa di importante
Una tazza di caffè
Una tazza di caffè
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In una vecchia caffetteria giapponese accadono fatti strani. Circolano tante storie, dicono che sia aperta da oltre cent’anni e bevendo il caffè si può tornare indietro nel tempo fino al momento in cui si è fatta una scelta sbagliata. Si dice anche che alcuni riescano a rivivere l’attimo dove «è stata detta l’unica parola che era meglio non pronunciare, si è lasciata andare via la persona che non bisognava perdere».

I viaggi a ritroso nel tempo attirano uomini e donne di età diverse; si mettono in coda per correggere l’errore che ha condizionato le loro vite. Tutti, in qualche modo, vorrebbero rimediare all’abbaglio ma non è affatto facile riuscirci. Sembra che un piccolo gesto possa modificare il passato, ma ci sono regole da seguire come quella che si possono incontrare «solo le persone che sono state nel locale» o «non puoi fare niente per cambiare il presente». Chi riesce a rivedere il proprio vissuto lo può osservare per pochi secondi, ma deve seguire la regola fondamentale di finire il caffè prima che sia freddo.

Non tutti hanno il coraggio di ordinare una tazzina, il dubbio su come poteva essere la vita se avessero scelto una strada diversa non è comoda da percorrere. Mi solleva l’idea che la caffetteria dei viaggi nel tempo non esiste. È solo la trama di un romanzo di Toshikazu Kawaguchi, diventato un caso editoriale dopo aver venduto un milione di copieMano a mano che ci si addentra nella lettura aumenta il desiderio di bere quel piccolo caffè bollente che consentirebbe di terminare il puzzle della felicità, al quale manca sempre un tassello per essere completo.

Potendo modificare il proprio destino chi non prenoterebbe un tavolino? In tutta onestà qualcuno può dire di non avere mai sbagliato una scelta? Basta guardarsi attorno per vedere quanti svolgono un lavoro o conducono una vita nei quali non si riconosconoA volte anche una strada sbagliata porta in un posto giusto dove, rimettendo a posto i cocci, si può ancora costruire qualcosa di importante.

Quello che abbiamo alle spalle non può essere cambiato e ciò che conta davvero «è il presente che abbiamo tra le mani». La vita è come il caffè fatto con la moka, va gustata calda, anzi bollente come i sentimenti, addolcita dalla tenerezza. L’acqua bevetela prima, con la bocca pulita si assapora meglio.

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