Al femminile

Come diventare un traditore globale

Il video dei due amanti al concerto dei Coldplay ha fatto il giro del mondo: la Terra è diventata un villaggio pettegolo
La kiss cam al concerto dei Colplay
La kiss cam al concerto dei Colplay
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L’abbraccio romantico degli amanti più chiacchierati del momento ricorda quello fra Rose e Jack sulla prua del Titanic. Però se al concerto dei Coldplay ci fossero andati col passamontagna si sarebbero risparmiati milioni di visualizzazioni sui social, commenti sarcastici e un finale disastroso come il naufragio.

Ma capita a chi è travolto dalle passioni di dimenticare la discrezione. Pablo Neruda, che d’amore se ne intendeva, avverte: «La felicità è una torre trasparente». È bastato l’occhio indiscreto di una telecamera per incastrarli e dimostrare che, alla fine, la fortuna sarà anche cieca, ma la scalogna ci vede benissimo. Di loro adesso si conosce vita, morte e miracoli, dettagli piccanti compresi. La moglie tradita prima ha eliminato il cognome del marito da Facebook, poi ha avviato le pratiche di divorzio. È probabile che, dopo tutto quel «can can», preferisca vederlo scomparire come l’ippopotamo del mago Houdini.

I più liquidano la faccenda con perle di saggezza popolare, addebitando colpa e conseguenze a chi ha causato il danno. L’azienda dove lavorano ha indicato la porta a entrambi, abbandonandoli al loro destino di fedifraghi globali.

Poveracci! Adesso che la loro vita è stata rovistata come un bidone della spazzatura, fanno quasi pena. Sono stati esaminati da milioni di giudici, pronti a indicare con zelo il peccato. Anche da chi, immedesimandosi nella situazione, ha tirato un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo. La Terra è diventata un villaggio pettegolo in cui per una fotografia o una parola di troppo si può distruggere per sempre la serenità di una persona. Forse prima di scandagliare le colpe degli altri dovremmo preoccuparci del sistema in cui siamo tutti immersi.

Un sistema che scavalca a piè pari la privacy e scrive regole a tutela della riservatezza con caratteri piccolissimi. Il web tritura il diritto di preservare la nostra immagine, ci inghiotte e ci digerisce come fossimo un hamburger. Oggi ci vuole poco per diventare il mostro da sbattere in prima pagina e venire sacrificati sull’altare degli algoritmi. Perbenismo e moralismo attraversano la Rete poiché affondano le radici anche nell’animo della stessa gente, che osserva l’amore clandestino con una punta di invidia. Qui non si vuole giustificare l’infedeltà ma neppure accettare di essere lapidati e morire socialmente attraverso milioni di visualizzazioni. Chi è senza peccato scagli la prima pietra, chi non ha mai fatto un torto scriva il primo messaggio.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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