Nel Duemila Brescia si scoprì culturale: dal Sociale ai concerti epici

Il periodo denso di eventi anche traumatici impone un po’ di leggerezza. Tanto meglio se questa arriva sull’onda di un tentativo netto di smarcare la Leonessa dall’etichetta di capitale del solo tondino. Per carità: nessuno tocchi la siderurgia e il saper fare impresa, ma c’è anche molto altro. Come le ricchezze di un territorio fecondo di storia e arte e la capacità di catalizzare grandi protagonisti della scena musicale mondiale. Con il nuovo millennio si moltiplicano le novità in questo senso.
Il Sociale
A partire dalle due sfide infrastrutturali salienti, cifra di altrettante «rinascite». Quasi in coincidenza con l’avvio del nuovo millennio, il 24 gennaio 2000 torna ad alzarsi il sipario del Teatro Sociale. Da oltre vent’anni la ribalta era vuota, spente le luci. Corsia del Gambero e l’intero complesso sono risorti da un paio d’anni e la riapertura dello storico palcoscenico di avanspettacolo (in origine Teatro Guillaume, classe 1851) è il sigillo all’operazione (accompagnato poi dalla nascita dell’omonimo cinema). Il restauro dello stabile (con firma in sala dello scenografo Enrico Job: «Era un rudere, l’ho inventato io» racconta in un’intervista di allora al GdB) costa alla Loggia 10 milioni di euro. A inaugurarlo sulla scena c’è un certo Fabio Fazio, che saluta Cesare Lievi e il Ctb scelti per gestire il nuovo palco.

Santa Giulia
Dal teatro all’arte: è metà giugno quando l’inaugurazione della mostra «Il futuro dei Longobardi» dava smalto all’ultimato allestimento del Museo della città di Santa Giulia. L’esposizione, il cui comitato scientifico era guidato dal medievista Jacque Le Goff, ebbe alla vernice del 16 giugno – ricorda il GdB – ospiti come mons. Giovanni Battista Re, allora sostituto alla Segreteria di Stato del Vaticano, e il presidente della Camera, Luciano Violante, e un ricorso a strumenti multimediali allora innovativi.
I concerti epici
Lo sfarzo passa poi dall’arte alla musica. La Leonessa accoglie Elton John. Ma è l’estate 2001 a riempire il cielo di Brescia di stelle mondiali.
«Nel cuore della città il crocevia del rock» fa sintesi il GdB: tra il 6 e il 12 luglio sul palco di piazza Paolo VI si alternano in concerto quattro star mondiali: Mark Knopfler, Bob Dylan, Neil Young e Alanis Morissette.

Un poker di star indimenticabile per gli oltre 25mila spettatori del «Brescia Summer Festival», prodotto da D’Alessandro e Galli e promosso da Comune, GdB e Banco di Brescia.
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