Omicidio Bozzoli, Oscar Maggi sentito dai carabinieri

L’ex operaio della fonderia di Marcheno è stato ascoltato come persona informata sui fatti, come la moglie del collega Abu
  • L'arrivo di Maggi in caserma per l'interrogatorio
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È tornato in caserma 1.227 giorni dopo l’ultima volta. Il motivo è sempre lo stesso anche se cambia la sua posizione. All’epoca, il 22 dicembre 2015, da indagato, ieri da persona informata sui fatti. Oscar Maggi, ex operaio della fonderia Bozzoli di Marcheno, uno dei presenti in fabbrica la sera della scomparsa dell’imprenditore Mario Bozzoli, ieri è stato sentito dai carabinieri al comando provinciale di Piazza Tebaldo Brusato.

Accompagnato dal suo avvocato Vera Cantoni, Maggi è entrato in caserma alle 12.57 e ha lasciato la sede dell’Arma alle 15.06 mentre i militari stavano ultimando i preparativi per la festa per il 206esimo anniversario dei carabinieri che si è svolta nel tardo pomeriggio. Un faccia a faccia con gli inquirenti, al quale non ha partecipato il legale dell’operaio, che arriva a sei giorni dall’udienza preliminare del processo per l’omicidio dell’imprenditore svanito nel nulla dopo una telefonata alla moglie nella quale annunciava che sarebbe partito per raggiungerla a casa, nella zona del Lago di Garda, dove però non è mai arrivato.

Giovedì prossimo infatti in aula entrerà Giacomo Bozzoli, nipote dell’imprenditore, e unico per il quale è stato chiesto il rinvio a giudizio dopo che la Procura generale ha fatto uscire di scena Alex Bozzoli, fratello di Giacomo e nipote di Mario che era stato indagato anche lui per omicidio volontario, il senegalese Akwasi Aboagye, detto Abu, che ora si trova all’estero, e lo stesso Oscar Maggi che con il collega operaio era invece accusato di favoreggiamento per non aver raccontato - secondo l’indagine bis avocata dall’allora procuratore generale Dell’Osso - quello che in verità avrebbe visto.

Prima di Maggi ieri al comando provinciale dell’Arma era entrata la moglie di Abu che se ne è andata dopo il bresciano. I due sono rimasti a lungo nella stessa stanza prima di essere ascoltati in sedi separate mentre i rispettivi legali aspettavano in una zona diversa della caserma. A Maggi è stato chiesto nuovamente di ricostruire quanto accaduto nei capannoni di Marcheno la sera dell’8 ottobre 2015, quando Bozzoli è scomparso. Prima e dopo le 19.20, ora x nel giallo della fonderia del mistero.

Poi i carabinieri hanno voluto ricostruire anche i giorni successivi, dal giovedì al mercoledì dopo, quando a scomparire è invece Giuseppe Ghirardini, l’addetto ai forni che era anche lui in azienda l’8 ottobre e che è poi stato trovato senza vita nei boschi di Case di Viso in Vallecamonica ucciso da un’esca al cianuro che avrebbe ingerito da solo. All’operaio sono state fatte anche riascoltare le intercettazioni telefoniche di quei giorni di metà ottobre di cinque anni fa. Sono state poste domande precise, con obiettivi ben chiari, dai carabinieri che hanno convocato Oscar Maggi e la moglie del senegalese Abu su mandato della Procura anche se nella convocazione, arrivata ai due nella giornata di giovedì, non è presente alcun numero di registro d’inchiesta. L’ex operaio della Bozzoli non avrebbe cambiato versione rispetto all’interrogatorio di cinque anni fa.

 

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