Martedì i funerali di Fabio Pasotti, morto in montagna

Domani l’addio al 28enne di Lumezzane, che ha perso la vita sabato durante una scalata sui monti del Trentino. Lo ricordano gli scout
Fabio Virginio Pasotti aveva 28 anni
Fabio Virginio Pasotti aveva 28 anni
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Una Valgobbia distrutta dal dolore si riunirà domani alle 16 nella parrocchiale di Sant’Apollonio per un ultimo corale abbraccio a Fabio Virginio Pasotti, l’escursionista 28enne morto sabato in Trentino. La notizia della tragedia, arrivata a papà Alfredo da un amico, ha sconvolto l’intera comunità. Mamma Patrizia, parenti e amici non riescono a darsi pace per quanto accaduto al giovane.

Fabio, ricordiamo, amava tantissimo la montagna e la gita organizzata sabato con l’amico Alessandro era per lui molto attesa. Quella mattina il giovane con l’allegria e la spensieratezza che lo contraddistinguevano era passato nella solita bottega per acquistare un panino utile ad affrontare la lunga camminata in quota. Per chi l’ha servito quello del giovane è stato l’ultimo sorriso indimenticabile: poche ore dopo, durante una ascesa alla cima Cop di Breguzzo, un sasso ha ceduto all’improvviso e il 28enne è precipitato per una settantina di metri. Una caduta che non gli ha lasciato scampo.

Il gruppo scout di Lumezzane, del quale ha fatto parte a lungo,  lo ricorda con parole piene di affetto e commozione: «Fabio ha speso gli anni dell’adolescenza nel gruppo scout Lumezzane 1 - spiegano i compagni -. Prima in Reparto, poi nella branca Rover e Scolte fino ai 21 anni, il suo sorriso e la sua felicità hanno contagiato e accompagnato i suoi compagni d’avventura che ora lo piangono, increduli. Non c’era attività o momento ricreativo che non fosse animato dalla sua scintilla». Il fatto che fosse anche appassionato di musica e suonasse in un gruppo lo portava a cogliere tante occasioni per intonare una canzone o dare il via a un gioco di gruppo.

Il giovane non si risparmiava nel dedicarsi agli altri: aveva speso un anno a servizio degli scout più piccoli (i Lupetti) e aveva svolto un’esperienza di volontariato al santuario di Lourdes con il Clan. In questi giorni bui, chi ha condiviso con lui il cammino scout vuole ricordarlo con il suo totem (il nome che ogni scout riceve al momento del passaggio nella branca R/S): «Cicala che sorride alla vita». Lo ricordano, affranti, anche i compagni di scuola dell’Itc Primo Levi di Sarezzo, dove si era distinto anche come attore, risultando uno dei migliori del gruppo teatrale dell’istituto superiore. Quella vena artistica, del resto, Fabio l’aveva manifestata anche come musicista, componente di un gruppo di amici che condividevano con lui la passione per le sette note.

Ora insieme ai tanti amici lo piangono mamma Patrizia, il papà Alfredo, il fratello Riccardo con Claudia e la fidanzata  Federica. Domani verranno celebrati i funerali partendo dalla Casa del commiato Benedini. Terminata la cerimonia Fabio sarà tumulato nel cimitero Unico.

 

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