La Croce Bianca dall'Ungheria a Collio con 3 mamme e 6 bambini

Nello scatto-simbolo del viaggio Brescia-Ungheria e ritorno indossa una cuffietta calda, è avvolta in una copertina a pois colorati e dorme tranquilla nel suo «ovetto». Ha soltanto tre mesi e ha già sentito le sirene di avvertimento e i boati delle bombe. Non sa, però, che la sua mamma, grazie alla disponibilità immediata della Croce Bianca di Brescia, è riuscita a portarla in salvo: per lei, altri cinque bambini e tre donne si sono aperte le porte di una casa sicura, a Collio.
Detto, fatto. È una storia di dolore e speranza quella che vede tra i suoi protagonisti questa neonata ucraina di Kolomyja. Tutto è partito da un messaggio del sindaco di Collio, Mirella Zanini, alla Croce Bianca di Brescia: «Ci sarebbero tre mamme e sei bambini dai 3 mesi ai 13 anni da andare a prendere a Parkoló Beregsurány, al confine tra Ungheria e Ucraina». Non è nemmeno servito chiedere se c’erano volontari disponibili: all’una della notte tra venerdì e ieri Giancarlo Pelizzari e Claudio Sbrofatti, due instancabili capisquadra, hanno messo in moto il furgone per i trasporti sociali della Croce Bianca che, percorsi 1.200 chilometri, li ha portati a destinazione.
Con loro c’era anche Nataliya, il «gancio» che queste donne ucraine avevano a Collio. «Le abbiamo trovate e stiamo tornando - ci ha detto, soddisfatto, nel primo pomeriggio di ieri Pelizzari -. I bambini stanno dormendo sul furgone». Sono tre femmine e tre maschi. Nel borgo della Valtrompia la famiglia Ronchini si è resa disponibile a ospitarli con le loro mamme. I mariti sono rimasti in Ucraina. Hanno accompagnato loro le mogli e i figli in macchina fino al confine con l’Ungheria. Soddisfazione. Mirella Zanini è felicissima: ringrazia la presidente della Croce Bianca, Umberta Salvadego Molin Ugoni, per aver reso possibile questa missione.
Lei stessa, sindaco di Collio, sta ospitando due sorelle e un bambino di quattro anni in un appartamento di sua proprietà: «La nostra comunità sta rispondendo all’emergenza Ucraina mostrandosi disposta all’accoglienza e raccogliendo materiale sanitario e alimenti».
La presidente Salvadego ha messo volentieri in moto la «macchina» della Croce Bianca per questo scopo: «Per la popolazione ucraina stiamo cercando di fare tutto il possibile nel limite delle nostre possibilità - commenta -. La strategia prevede azioni mirate su più fronti: a missioni come questa, si aggiungono la raccolta di materiale sanitario e beni di prima necessità in corso a San Polo (dal lunedì al venerdì 10-12 e 15-17 e il sabato 9-12, ndr) e la raccolta fondi che, stando all’aggiornamento di alcuni giorni fa, ha superato quota 60mila euro e sta continuando a crescere.
Stiamo valutando attentamente come investire al meglio il ricavato: ci piacerebbe sostenere progetti per i rifugiati a Brescia e acquistare strumenti utili. Come la macchina dell’ozono e l’ecografo portatile che la dottoressa bresciana Antonella Bertolotti è disposta a portare a destinazione. Intendiamo, poi, donare un’ambulanza usata a un pronto soccorso del Paese». Il tutto per non lasciare solo il popolo ucraino e per non disperdere nemmeno un euro di generosità bresciana.
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