Concesio: dall’incendio sprigionata diossina, ma nessun allarme

I rilievi dell’Arpa confermano la presenza dell’inquinante. Ats non ritiene tuttavia necessarie nuove misure
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INCENDIO CONCESIO, DIOSSINA NELL'ARIA
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L’allarme diossine lanciato dai tecnici dell’Arpa domenica scorsa, in occasione del devastante incendio che ha distrutto la Fpf di Concesio, e la conseguente decisione di barricare in casa i residenti, sono state scelte oculate.

Il filtro del campionatore installato quello stesso pomeriggio nel giardino della biblioteca, analizzato nei laboratori dell’Agenzia, ha infatti restituito un quadro non drammatico, per fortuna, ma comunque l’aria del paese era «alterata - così l’ha definita l’Agenzia di tutela della salute (Ats) di Brescia nella nota inviata ieri al Comune - in quanto l’incendio ha interessato la plastica».

Le analisi effettuate hanno rilevato una concentrazione di diossine e furani (Pcdd-Pcdf) pari a 1.43 pg/m³, indicativo di una situazione «alterata» appunto, ma non tanto grave da imporre nuove misure restrittive. «Ci atteniamo alla nota dell’Ats - afferma Agostino Damiolini, sindaco di Concesio - che raccomanda ancora adesso un accurato lavaggio degli ortaggi e dei frutti raccolti nei terreni che sono stati interessati dalla possibile ricaduta dei fumi».

Secondo i parametri dell’Oms, il valore di inquinanti individuato nell’aria di Concesio non è quindi rilevante ai fini degli effetti sanitari diretti da inalazione, ma l’esposizione dell’uomo può avvenire «attraverso il meccanismo del bio-accumulo - scrive l’Ats - che va ad alterare la catena alimentare. Nel caso degli incendi, come per questo evento, la sorgente è nota e, generalmente, superata la fase acuta, nell’arco delle 24/48 ore successive i valori dei contaminanti atmosferici rientrano nei livelli normalmente registrati nelle zone monitorate nel medesimo periodo dell’anno».

Sotto osservazione erano finite anche le acque e le schiume utilizzate dai Vigili del fuoco per spegnere le fiamme. Il timore era che potessero finire nel fiume Mella, poco distante dal luogo dell’incendio. Si è potuto accertare però che le condutture di scolo portano al depuratore di Verziano, gestito dalla società Asvt, prontamente avvisata dall’Arpa di monitorare i reflui in arrivo al depuratore. Resta ovviamente la preoccupazione per l'attività messa ko e per altre aziende attigue danneggiate dal rogo.

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