Caso Bozzoli, Mina Ghirardini: «Non è giusto, Beppe non può difendersi»

Non era in aula, ma tra tv e siti internet ha saputo tutto. Della condanna all’ergastolo chiesta per Giacomo Bozzoli e soprattutto di quanto detto nei confronti di suo fratello dai pm. Mina Ghirardini, la sorella di Giuseppe, l’operaio morto con un’esca al cianuro nello stomaco non ci sta.
«Non accuso nessuno e non colpevolizzo, ma questa cosa proprio non mi va».
Mina, cosa prova dopo aver sentito la ricostruzione dell’accusa che ha sostenuto che suo fratello ha partecipato alla distruzione del cadavere?
«Ho pianto. Quando mi hanno detto che cosa è stato detto durante il processo ho pianto. Non basta che mi abbiano ucciso mio fratello, perché me l’hanno ucciso. Ora deve subire anche questo. È un dolore troppo forte».
Cosa le ha fatto più male delle parole dei pm?
«Che Beppe non si possa più difendere. Non può dire "è così" o "non è così". Gli altri due operai accusati oggi e per i quali l’accusa ha chiesto la trasmissione degli atti in Procura per favoreggiamento e falsa testimonianza, avranno modo di raccontare la loro verità e mi auguro che dicano come sono andate le cose. Mio fratello invece non puo più fare nulla. È al cimitero da quasi sette anni, e poi mi dispiace che venga sporcata la memoria di Giuseppe. Non condivido poi che si dica: "Si è suicidato perché provato per quello che ha fatto". Non ci siamo. L’ho detto fin dall’inizio e lo ripeterò fino a quando avrò la forza: Beppe non si è ucciso. L’inchiesta per istigazione al suicidio è stata archiviata, ma noi non ci fermiamo. Ma la verità uscirà. Prima o dopo, ma uscirà».
Tornando a quei giorni. Come le era sembrato Beppe?
«Io lo avevo sentito solo al telefono. Eravamo d’accordo che ci saremmo visti il sabato successivo. Quindi non posso dire come fosse moralmente».
Si è tornato a parlare anche dei soldi trovati in casa di Beppe ed emessi da una banca austriaca.
«Secondo i pm quei 4400 euro non sono per gli straordinari, ma sono soldi ricevuti da chi gli avrebbe detto: "Tu hai capito, tieni questo denaro e fai silenzio". Non so più cosa pensare. Ma io non credo che mio fratello possa aver fatto quello che dicono».
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