Caso Bozzoli: a gennaio scadranno i termini di indagine

Non si potrà più chiedere una nuova proroga
Mario Bozzoli al lavoro nei pressi del forno della fonderia - © www.giornaledibrescia.it
Mario Bozzoli al lavoro nei pressi del forno della fonderia - © www.giornaledibrescia.it
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Terzo fine anno consecutivo senza una svolta sul più grande caso irrisolto degli ultimi tempi a Brescia. Quello relativo alla scomparsa di Mario Bozzoli, imprenditore di Marcheno scomparso l’8 ottobre 2015 mentre si trovava all’interno della sua azienda, la Bozzoli Srl di cui era comproprietario con il fratello Adelio.

A gennaio scadranno i termini di indagine, che ha superato i due anni, e il pm Mauro Leo Tenaglia non potrà più chiedere una nuova proroga. Almeno per il fascicolo aperto attualmente e che vede indagati a piede libero i nipoti dell’imprenditore, Alex e Giacomo Bozzoli, e gli operai Oscar Maggi e il senegalese Abu.

«Continueremo a lavorare» garantiscono i carabinieri. La Procura potrebbe comunque decidere di aprire una nuova inchiesta per poter continuare ad indagare.

Piazza Loggia insegna che dopo 43 anni ancora è possibile arrivare ad un processo. In attesa restano anche i familiari di Giuseppe Ghirardini, l’operaio della Bozzoli scomparso sei giorni dopo il suo datore di lavoro e trovato senza vita. L’inchiesta contro ignoti per induzione al suicidio potrebbe essere archiviata a breve, anche se al momento la Procura, scaduti anche in questo caso i termini, non ha proceduto in alcun senso. «Speriamo che il 2018 porti ad una svolta e alla verità» auspica Mina Ghirardini, sorella dell’operaio.

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