Valsabbia

Omicidio Jessica: è della vittima il sangue a casa di un indagato

Lo hanno stabilito i Ris analizzando le tracce nell’abitazione di uno dei due uomini sotto inchiesta
L’abitazione di uno dei due sospettati - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
L’abitazione di uno dei due sospettati - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
AA

Sette ore di analisi e le prime verità. Dai laboratori dei Ris di Parma potrebbe essere stato scritto un capitolo importante dell’inchiesta sulla morte di Jessica Mantovani, la 37enne abbandonata senza vita nella centrale idroelettrica di Gavardo nel giugno di un anno fa. Un caso che ad oggi resta irrisolto.

Il sangue trovato a casa di Giancarlo Bresciani, uno dei due indagati, il 50enne con il quale Jessica ha passato parte della sua ultima serata in vita consumando anche cocaina prima di svanire nel nulla, appartiene alla donna gettata in acqua quando ancora era viva e che secondo una ricostruzione medica potrebbe essere stata vittima di un brutale pestaggio, visti i numerosi lividi sul corpo. I Ris hanno escluso che le tracce di sangue sul muro di casa dell’uomo, su una coperta e sulla seduta del divano sia mestruale, come invece sostenuto fin dall’inizio da Bresciani che è accusato a piede libero di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Si tratterebbe al contrario di sangue periferico. E su una coperta la macchia risulterebbe più intensa. Se le indiscrezioni venissero confermate la posizione di Bresciani potrebbe appesantirsi agli occhi del sostituto procuratore Gianluca Grippo, titolare dell’indagine.

Dai laboratori di Parma arrivano invece possibili notizie positive per l’altro indagato, il 23enne Marco Zocca. Le tracce ematiche isolate nel baule della sua auto non sarebbero riconducibili alla vittima, così come gli occhiali da vista ritrovati sotto il sedile lato passeggero non sarebbero quelli della 37enne. I Ris hanno però disposto un nuovo tampone salivare per il giovane in quanto quello realizzato nei mesi scorsi è stato ritenuto inutilizzabile. All’apertura della provetta c’era della muffa che ha impedito ai Ris di procedere agli accertamenti. Per questo le analisi sono state concluse e riprenderanno nelle prossime settimane.

Nel frattempo il pm attende una relazione dagli uomini del Reparto investigazioni scientifiche della città emiliana per valutare eventuali prossimi passi. La famiglia. «Mi aspetto novità, mi aspetto di sapere chi ha ucciso mia figlia» ripete Giovanni Mantovani, il padre di Jessica. Non cerca vendetta, ma vuole la verità. «Sono trascorsi dieci mesi senza avere risposte. Sono state fatte tante analisi, tanti accertamenti, tanti prelievi, ma ora voglio sapere da chi è stata ammazzata Jessica».

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia