Valsabbia

Dall’Afghanistan a Odolo nascosti in un rimorchio tra i rottami

Sono in quattro, di cui tre minorenni, e hanno viaggiato per oltre un anno attraverso i Balcani
I quattro profughi afghani insieme ai volontari a Odolo - Foto © www.giornaledibrescia.it
I quattro profughi afghani insieme ai volontari a Odolo - Foto © www.giornaledibrescia.it
AA

Erano all’incirca le 15.30 di ieri quando l’autista bulgaro del Mercedes carico di rottami è entrato nell’area parcheggio della Raffmetal, stabilimento di Odolo, dove si smista l’alluminio che poi viene fuso a Casto. Ha manovrato il bilico in retromarcia ed è sceso per portare i documenti all’addetto che lo attendeva nel piccolo ufficio e che gli avrebbe detto quando entrare in azienda per lasciare il carico. È stato a quel punto che ha sentito delle voci arrivare dal rimorchio.

Subito i due hanno capito che poteva essere qualcosa di grave e hanno segnalato la cosa ai carabinieri. Quando i militari sono arrivati da Sabbio Chiese prima, poi anche da Vestone, hanno aperto il cassone e scoperto a chi appartenevano le voci: uno ad uno, aperte le sponde, sono scesi in quattro, tre giovanissimi e un adulto, tratti tipici del Medio Oriente. In qualche modo hanno fatto capire di essere afghani: smarriti, impauriti e visibilmente affaticati, ma tutto sommato sembravano in buone condizioni di salute.

Sul posto sono poi arrivati in sequenza i volontari dai Fondi di Agnosine e quelli da Vestone con ambulanza e automedica. I carabinieri sono poi corsi a prelevare l’operaio afghano di cui ci siamo occupati su questo giornale ad agosto, quando il suo datore di lavoro ha provato ad aiutarlo a far rientrare in Italia la moglie ed un figlioletto nato a Gavardo, durante la ritirata degli eserciti occidentali da Kabul: operazione che ancora non sarebbe conclusa. Uno scambio di parole è stato sufficiente a confermare che i quattro fossero realmente profughi afghani, che sono in viaggio verso l’occidente da circa un anno. Uno è un uomo di 52 anni, gli altri tre sono ragazzi minorenni di 16, 15 e 14 anni. Non sarebbero parenti fra loro. Sembra abbiano seguito la stessa rotta in tempi diversi, attraversando Iran e Turchia, Grecia, Macedonia e Serbia. Qui si sarebbero in qualche modo trovati.

Dopo aver intercettato in una stazione di servizio il Mercedes, ci sono saliti sopra, hanno aperto uno squarcio nel telo e si sono infilati fra i rottami. Per finire a Odolo e solo lì capire che erano arrivati in Italia. Dopo che sono stati visitati dal medico di Areu, sono stati trasferiti dal piazzale della Raffmetal al reparto infettivi del Civile dato che dalla visita sono emersi parassiti e varie lesioni riconducibili a malattie contratte durante il viaggio.

L’Italia ha attivato con l’Afghanistan un corridoio umanitario che prevede la possibilità di chiedere asilo politico. Per questo i ragazzi arrivati ieri, una volta identificati e accertata la loro nazionalità, potranno inoltrare la richiesta. In attesa della risposta potranno chiedere di essere ospitati in uno dei Cas della Prefettura.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato