Valsabbia

Bagolino, sparita la guardia medica: «Nessuno ci ha informati»

Il sindaco Gianzeno Marca: «È inammissibile e irrispettoso, gli anziani sono molto preoccupati». Inviata una lettera ad Ats
Una veduta dall'alto di Bagolino
Una veduta dall'alto di Bagolino
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Mancano i medici e i primi a rimetterci sono i centri più lontani dalle strutture ospedaliere. Così a Bagolino, dove il servizio di guardia medica nei giorni scorsi è stato interrotto, per altro senza alcun preavviso, almeno così lamentano in municipio: «Non ne siamo stati minimamente informati e l’abbiamo saputo perché siamo stati subissati dalle segnalazioni in merito al gravissimo disservizio - mette nero su bianco il sindaco bagosso Gianzeno Marca -. Un'inefficienza che diventa ansia, se si considera la connotazione territoriale di un paese periferico di montagna dove la viabilità verso i centri sanitari è difficile per le condizioni della strada, lenta per i continui problemi di traffico, tanto che ci vuole più di un’ora per raggiungere il più vicino presidio ospedaliero. Come si fa a prendere queste decisioni così, a cuor leggero».

Il primo cittadino è su tutte le furie. «Da Ats, che abbiamo subito interpellato telefonicamente, ci hanno risposto semplicemente che per diversi motivi c’è carenza di personale medico e che non possono farci nulla» continua Marca. Alla faccia dell’idea di ripristinare e potenziare la medicina di territorio, come stabilito anche dalla riforma della sanità di Regione Lombardia. La guardia medica di Bagolino, nei locali di via Parrocchia messi a disposizione dall’Amministrazione comunale nello stesso stabile del municipio, è di fatto l’unico presidio medico notturno e festivo nel raggio di 50 chilometri. «Non solo per i cittadini di Bagolino, ma anche per i tanti turisti che decidono di scegliere la località per le loro vacanze - precisa il sindaco -. Inammissibile e finanche irrispettoso, se si considera il momento storico che ancora vede la pandemia protagonista delle inquietudini di molti concittadini». Gianzeno Marca afferma che «l’assenza del servizio di guardia medica, senza alcuna comunicazione ufficiale in merito alla ripresa del servizio, ha creato una situazione di allarme sociale, soprattutto fra la popolazione più anziana alla quale, noi amministratori comunali, non possiamo dare soluzione».

Ecco dunque una lettera che dal municipio bagosso venerdì scorso è stata indirizzata al direttore generale dell’Ats di Brescia Claudio Vito Sileo, alla dottoressa Elena Belli del dipartimento Cure Primarie, al dottor Ernesto Giacò e al presidente del Distretto 12 della Valle Sabbia Michele Zanardi. Per conoscenza sono stati interpellati anche ai medici di medicina generale del paese, Gabriele Nicolini ed Alfonso Fiore. «Chiediamo un incontro urgente, anche per quel dovere di informazione che ci è stato negato, e comunque la solerte riattivazione di tale servizio al fine di salvaguardare il diritto alla salute dei nostri concittadini», è l’esortazione del primo cittadino.

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