Valcamonica

Treni a idrogeno, il progetto H2IseO procede tra dubbi e repliche

I lavori che renderanno la Brescia-Edolo «green» presentati al pubblico Ultimi appalti a giorni
Uno dei treni a idrogeno che circolerà sulla linea Brescia-Iseo-Edolo - © www.giornaledibrescia.it
Uno dei treni a idrogeno che circolerà sulla linea Brescia-Iseo-Edolo - © www.giornaledibrescia.it
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Il deposito dell’idrogeno di Rovato è già in essere, i cantieri di Iseo, Edolo e Brescia, partiranno nella primavera del 2024 e sempre in quel periodo, sulla tratta Rovato-Bornato si terranno le corse di prova dei nuovi treni che, per tre mesi - e dunque entro l’estate - dovranno essere autorizzati e omologati.

Questi in sintesi fotografia e stato dell’arte e del cronoprogramma dei lavori connessi al progetto «H2IseO Hydrogen valley», proposto nel primo di una serie di incontri pubblici di presentazione alla popolazione del Sebino del sistema ferroviario destinato a rivoluzionare la Brescia-Iseo-Edolo e a farne la prima linea ferroviaria «green» d’Italia. Un appuntamento, che si è tenuto ieri pomeriggio nella sede della Comunità Montana di Sale Marasino, che avviene alla vigilia dell’assegnazione degli ultimi appalti, prevista - come ricordato dal presidene del Ferrovie Nord, Fulvio Caradonna - per la prossima settimana, quando le aziende che eseguiranno i lavori saranno convocate ai tavoli tecnici per l’avvio dei cantieri.

I treni

Sin qui le infrastrutture, ma spazio è stato riservato al «materiale rotabile». «I treni, presentati in ottobre a Expo Trasporti, sono già in Germania per l’allestimento - ha sottolineato il direttore del progetto Stefano Erba -. L’intera operazione è stata finanziata per 177 milioni di euro di cui 97 dal Pnrr e 80 di Regione Lombardia; Fnm ha contribuito con 71 milioni per l’acquisto dei treni».

In sala erano presenti gli amministratori del territorio, i sindaci dei paesi toccati dalla linea ferroviaria ed alcuni cittadini di Iseo, il comune che con il deposito di via Ninfea risulta essere quello più centrale, snodo chiave dell’intero progetto, nonché quello che desta più timori e preoccupazioni per la vicinanza a numerose case.

Perché non elettrico?

«Perché non si è optato per l’elettrificazione della linea?» è la domanda principale a cui ha risposto Caradonna: «Perché il territorio ha una conformazione troppo complessa con 28 gallerie di inizio ‘900 che non avrebbero supportato opere interne né ridimensionamento, perché la linea sarebbe stata chiusa almeno tre o quattro anni e perché i costi sarebbero stati analoghi se non maggiori.

Abbiamo preso a confronto una tratta Lecco-Como, di 22 km in fase di elettrificazione ne abbiamo avuto conferma, considerati i 103 km della linea Brescia- Iseo-Edolo a singolo binario con un dislivello di oltre 600 metri». La decarbonizzazione del servizio è quindi partita e dove oggi circolano solo mezzi diesel, nel 2025 viaggeranno treni ad idrogeno, un unicum in tutta Italia che, per ora, ha ancora molta strada da compiere.

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