Valcamonica

Omicidio Ziliani, Mirto si difende: «Tutto quello che ho fatto era per le ragazze»

Milani risponde così alle dichiarazioni spontanee dell'ex fidanzata Silvia Zani. «Sono stato un idiota, non avrei dovuto»
PROCESSO ZILIANI, NUOVA UDIENZA
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Il trio criminale non c'è più, ma c'era. Così Mirto Milani, 29 anni, prende l'inziativa di rilasciare dichiarazioni spontanee davanti alla Corte d'Assise di Brescia, presieduta dal giudice Roberto Spanò, durante il processo per l'omicidio volontario di Laura Ziliani. Milani, è accusato di aver ucciso l'ex vigilessa di Temù, insieme alle sorelle Paola e Silvia Zani (quest'ultima sua ex fidanzata), e di aver sepolto il suo corpo lungo il fiume Oglio.

Di nuovo al banco dei testimoni, Milani recita il verbale di deposizione a memoria, pagina dopo pagina. Inizia così la sua dichiarazione spontanea, dopo quella dell'ex fidanzata Silvia Zani. «Io sto parlando a Silvia non alla Corte. Non ti avrei mai tradito Silvia. Non ti ho mai tradita».

«C'è il sospetto che io possa aver architettato tutto? Respingo con tutta la forza che ho queste orribili accuse. Si vuole cercare un colpevole? Guardiamoci allo specchio. Giusto che io prenda l’ergastolo. Io sono reo confesso. Ho fatto una cosa orrenda. Mi rifiuto di avere la presunzione di innocenza».

Mirto Milani in aula rilascia una dichiarazione spontanea - © www.giornaledibrescia.it
Mirto Milani in aula rilascia una dichiarazione spontanea - © www.giornaledibrescia.it

In quanto ai ripensamenti del trio sull'omicidio, Milani ha dichiarato: «Certo che Silvia li ha avuti. Tutti li abbiamo avuti. Ma era una ruota infernale, in cui uno usciva e l’altro entrava. Il trio non c’è più, va bene, ma c’era. Adesso lei dice che sono stato io ad aver simulato gli avvelenamenti di sua madre. Siamo andati avanti lo stesso. Dio ci perdoni».

Le motivazioni

«Tutto quello che ho fatto l’ho fatto per le ragazze. Sono stato un idiota perché non avrei dovuto fare nulla di ciò che ho fatto. Quando a noi - io e Silvia - ci è venuto il tremendo sospetto che la mamma delle ragazze volesse ucciderci, abbiamo detto a Paola che ci era venuta la malaugurata idea di mettere in piedi un piano criminoso per ucciderla. Paola non voleva ma poteva andare dalle forze dell’ordine e lo doveva fare, così avremmo evitato di fare quello che abbiamo fatto».

Il coinvolgimento della madre di Mirto

In quanto al ruolo della madre di Mirto Milani, della quale le parti civili hanno rinunciato alla deposizione in aula, il figlio dice: «Non mi sono mai confidato con mia madre. Assolutamente no. Dell’omicidio orrendo di cui mi sono macchiato lo sapevamo. Prima in tre, poi il mio compagno di cella e il cappellano quando mi sono confessato. Mia mamma ha fatto quello che ha fatto perché è una persona di buon cuore perché è altruista come il resto della mia famiglia. Noi abbiamo sfruttato lei».

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