Valcamonica

Il caro energia si abbatte sullo sci ma gli impianti sono aperti

A Ponte di Legno si guarda con grande preoccupazione alla prossima stagione tra rincari e mancanza di turisti dell’Est
Sciatori pronti a lanciarsi sulla pista in Presena - © www.giornaledibrescia.it
Sciatori pronti a lanciarsi sulla pista in Presena - © www.giornaledibrescia.it
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A Ponte di Legno gli impianti di risalita dei comprensori sciistici continuano a girare senza mai arrestarsi, sia nei giorni infrasettimanali sia nei weekend: partono la mattina appena prima delle 8.30 e si fermano alle 17; e, dopo qualche ora, si riaccende l’illuminazione notturna di alcune piste e di alcune seggiovie.

Ovviamente si tratta di strumentazione e apparati altamente energivori: sono in molti a chiedersi come le società di gestione stiano affrontando, dall’inizio della stagione, il rincaro dei prezzi delle materie prime e dell’energia.

Al momento, per lo meno per la stagione invernale che si sta chiudendo, il problema dell’aumento dei costi energetici non sembra essere un tema reale in alta Valcamonica. A spiegare il perché è il direttore del consorzio Pontedilegno-Tonale, Michele Bertolini: «In generale noi stipuliamo dei contratti all’inizio dell’anno - afferma -, quindi i prezzi sono bloccati per tutta la stagione di funzionamento dei nostri impianti.

Gli accordi, per quando ci riguarda, sono stati stretti fortunatamente prima del balzo dei costi, di conseguenza quest’anno siamo rimasti fuori da questi attacchi. Ma il problema c’è tutto, perché i rincari sono reali e i problemi per noi si presenteranno la prossima stagione. Con gli attuali prezzi dell’energia è difficile, se non impossibile, stabilire quali saranno i nostri costi: se saremo costretti ad aumentare i biglietti, potremmo non essere più appetibili per il mercato».

La soluzione, in questo momento, è non fare nulla, restare fermi e confidare che, quanto prima, la corsa dell’energia inserisca la retromarcia. Ma non è questa l’unica nube che circola sulla testa dei gestori degli impianti. Questo, in generale, è il periodo in cui si preparano e si iniziano a vendere i primi pacchetti per il prossimo inverno, soprattutto nei Paesi dell’Est Europa.

«La nuova stagione sembra ancora lontana, visto che non abbiamo ancora chiuso l’attuale - aggiunge Bertolini -, ma in realtà le preoccupazioni per l’autunno-inverno ci sono tutte, perché i prezzi dei pacchetti li costruiamo oggi per venderli in Polonia, Cecoslovacchia e limitrofi. Con la situazione di instabilità, all’Est non ci sono molte persone che stanno pensando alle vacanze invernali: in genere si fanno progetti se c’è tranquillità e benessere. Il momento è difficile, vediamo cosa succede nei prossimi mesi». Anche in questo caso la contromisura è prendere tempo, attendere che qualcosa si sblocchi e si sistemi, cercare di spostare il più in là possibile le decisioni.

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