Cingolani: «Gas, in Italia scorte per due mesi»

Nel videocollegamento con Brescia il ministro Cingolani lancia l’allarme: «Se la Russia bloccasse le forniture, autonomia per otto settimane»
GAS: "SCORTE PER DUE MESI"
AA

«Se la Russia dovesse chiudere domani il rubinetto del gas avremmo scorte per otto-nove settimane. Negli ultimi 20 anni abbiamo fatto errori madornali, non puntando all’energy mix, riducendo la nostra capacità di produrre energia e importando il 90% del gas che ci serve dall’estero».

È andato subito dritto al punto il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, che ha aperto in collegamento da Roma il convegno organizzato alla Camera di Commercio di Brescia da Italia Viva, «L’industria verso la Transizione Ecologica».

Tra gli ospiti il senatore Matteo Renzi, a fare gli onori di casa, Franco Gussalli Beretta, presidente di Confindustria Brescia, Renato Mazzoncini presidente di A2A, Emma Marcegaglia e Marco Bonometti, espressione del mondo imprenditoriale.
Inevitabile il riferimento al dramma che sta vivendo il popolo ucraino e alla guerra scatenata da Putin «che - ha chiarito Cingolani - non è la causa del rincaro dell’ energia. Purtroppo in molti stanno speculando e gli aumenti di queste settimane sono ingiustificati».

«Non apriremo nuove centrali a carbone»

  • Alla Camera di Commercio il convegno  «L’industria verso la Transizione Ecologica»
    Alla Camera di Commercio il convegno «L’industria verso la Transizione Ecologica»
  • Alla Camera di Commercio il convegno  «L’industria verso la Transizione Ecologica»
    Alla Camera di Commercio il convegno «L’industria verso la Transizione Ecologica»
  • Alla Camera di Commercio il convegno  «L’industria verso la Transizione Ecologica»
    Alla Camera di Commercio il convegno «L’industria verso la Transizione Ecologica»
  • Alla Camera di Commercio il convegno  «L’industria verso la Transizione Ecologica»
    Alla Camera di Commercio il convegno «L’industria verso la Transizione Ecologica»
  • Alla Camera di Commercio il convegno  «L’industria verso la Transizione Ecologica»
    Alla Camera di Commercio il convegno «L’industria verso la Transizione Ecologica»
  • Alla Camera di Commercio il convegno  «L’industria verso la Transizione Ecologica»
    Alla Camera di Commercio il convegno «L’industria verso la Transizione Ecologica»
  • Alla Camera di Commercio il convegno  «L’industria verso la Transizione Ecologica»
    Alla Camera di Commercio il convegno «L’industria verso la Transizione Ecologica»

Cingolani ha ripercorso gli errori commessi dal nostro Paese e spiegato il lavoro del governo per contrastare questa emergenza. «Non apriremo nuove centrali a carbone - ha assicurato - ma se necessario rimetteremo in moto quelle che stavamo gradualmente spegnendo. E non arretriamo sulle rinnovabili, ma andiamo avanti in modo convinto». Contro il Paese dei "no" si è scagliata la ministra Mariastella Gelmini ("no Tav, no Tap, no alle trivellazioni") attribuendo a questo tipo di ragionamento la responsabilità della condizione in cui si trova oggi l’Italia. «Con il governo ci siamo fatti carico di invertire in maniera strutturale questo atteggiamento - ha detto - per vincere la sfida di rendere il Paese indipendente per l’energia. Stiamo spingendo con le rinnovabili, abbiamo portato da 3 a 17 mld di mc la produzione di gas. Siamo a favore del nucleare pulito e puntiamo al raddoppio del Tap».

Caro bollette

Marcegaglia ha chiesto uno sforzo in più al governo per sostenere imprese e famiglie sul caro bollette ha affossato l’idea che le rinnovabili da sole possano bastare. «È una stupidaggine - ha detto - perché noi avremo bisogno del gas almeno per i prossimi 20 anni e siamo favorevoli alla ricerca sul nucleare. Questo per avere un Paese competitivo e forte. Non vogliamo più vedere gli errori del passato».

Tranchant Bonometti: «La transizione ecologica è già un fallimento. La Francia sta facendo sei nuove centrali nucleari e sapete chi gliele paga? L’Europa». Bonometti si è quindi rivolto a Mazzoncini, invitandolo a ridurre il costo della bolletta di A2A «visto che il 70% lo producete bruciando rifiuti» e ha ammonito i comuni di Brescia e Milano: «Rinunciate quest’anno ai dividendi e ridistribuiteli per sostenere il caro bollette».

Cambiamento climatico e fonti rinnovabili

Controcorrente Renato Mazzoncini che ha puntato molto, invece, sul cambiamento climatico: «Preferisco parlare ai più giovani - ha scherzato rivolto a Bonometti - il climate change è la principale emergenza che stiamo vivendo e non ci darà tregua. Contro il nucleare non ho nulla, ma per produrlo serve l’uranio che è presente in dieci Paesi al mondo, un terzo dei quali nell’Est. Che facciamo? L’errore di rimetterci in mano a qualcun altro?». Le rinnovabili sono la strada maestra secondo Mazzoncini e l’Italia ha tanta materia prima a costo zero: sole, vento e acqua. «Serve un forte investimento iniziale, ma il mantenimento è a bassissimo costo. Lo abbiamo detto al governo - ha concluso - Siamo pronti a istallare 20gwat all’anno di impianti per arrivare in tre anni al 70% del fabbisogno di energia del Paese».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia