Valcamonica

«Basta con gli interventi spot, alla montagna serve una legge strategica»

È il messaggio del ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli, a Edolo
  • A Edolo il convegno dedicato alla montagna
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«La montagna non è materia di destra o di sinistra, ma è di tutti. Voglio scrivere al più presto la nuova legge per la montagna e mi auguro possa essere condivisa» dalle forze politiche. Una legge in sintonia con un «piano strategico di medio e lungo termine, perché bisogna smetterla con gli interventi sporadici di distribuzione di fondi».

È il messaggio del ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli, lanciato stamattina in apertura del convegno sul futuro della montagna ospitato a Edolo. L'occasione è la Giornata internazionale della montagna, celebrato in Valcamonica su volontà del ministro in collaborazione con Unimont, l'Università della montagna legato alla Statale di Milano.

Secondo Calderoli la futura autonomia differenziata deve garantire a tutti gli stessi livelli civili e sociali: vanno colmate le diversità fra il nord e il sud, ma anche, ha precisato, quelle «fra le aree urbane e quelle interne svantaggiate, come la montagna», che bisogna «smettere di considerare marginali».

Scuola, sanità, servizi, piccole imprese, agricoltura e zootecnia: vanno tutelati e sviluppati, ha sottolineato Calderoli, per scongiurare lo spopolamento. La montagna, parole del sindaco di Edolo, Luca Masneri, «non chiede l'elemosina, ma di conservare e valorizzare le risorse prodotte dal territorio. Ad esempio, perché non lasciarci tutta l'Imu?». Concetto ripreso dal presidente della Comunità Montana, Alessandro Bonomelli: «Chiediamo autonomia, che significa possibilità di mettere a frutto le nostre risorse. Bene la legge regionale sui canoni idroelettrici, ma vogliamo anche gestire il ciclo integrato dell'acqua».

In mattinata anche il dibattito sul ruolo delle donne nello sviluppo della montagna. Gloria Carletti, sindaca di Foppolo e presidente del Collegio dei maestri di sci della Lombardia, ha lamentato che «c'è ancora troppo poca considerazione verso le donne nei ruoli istituzionali».Sono state portate varie testimonianze di donne imprenditrici, promotrici del territorio e ricercatrici di Unimont. Voci che chiedono attenzione verso la montagna, dove è possibile fare e crescere. La stessa esperienza di Unimont lo dimostra: un centro universitario di eccellenza per la formazione e la ricerca, nato nel cuore della Valcamonica, protagonista di una rete internazionale che si occupa dello sviluppo sostenibile e della competitività della montagna.

 

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