Test di Medicina, amarezza e preoccupazione dopo il secondo appello
Come è andata? «Male – risponde uno studente –, ancora peggio dell’altra volta. Fisica era impossibile. Rido per non piangere». Al suo fianco una ragazza non riesce a trattenere le lacrime: aveva rifiutato i voti del primo appello e ora teme di non aver superato il secondo.
Il secondo appello
Sono le 15 di un soleggiato mercoledì 10 dicembre e dal Brixia Forum stanno uscendo i 1.127 aspiranti camici bianchi che hanno appena sostenuto, al secondo appello, i tre esami di Chimica, Fisica e Biologia dal cui risultato dipende il loro accesso ai 315 posti di Medicina dell’Università di Brescia, previo inserimento in una graduatoria nazionale.
Le sensazioni
Tra studenti e genitori si respira amarezza, preoccupazione. Nessuno, almeno a caldo, ha parole buone nei confronti del semestre filtro introdotto quest’anno per superare il test di ingresso mantenendo il numero programmato: «Semestre? Le lezioni a distanza e in presenza sono durate due mesi – commenta un papà con laurea in Medicina –. Non hanno avuto nemmeno il tempo necessario per digerire gli argomenti. L’altissima percentuale di bocciati al primo appello fa riflettere. Sono motivati, avevano studiato molto. Eppure ora si rischia di non coprire tutti i posti disponibili. Questo sistema toglie la speranza ai giovani».
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