L’università Cattolica cresce ancora e apre un nuovo corso tra finanza e impresa

La laurea triennale in inglese in Business and Finance al centro del discorso del rettore Anelli durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico
La Cattolica inaugura l'anno accademico
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La vocazione umanistica resta solida. Ma ora l’Università Cattolica del Sacro Cuore apre anche al mondo economico-aziendale con l’innovativo corso di laurea triennale in lingua inglese in Business and Finance, attraverso il quale le facoltà di Scienze bancarie e di Economia e Giurisprudenza si affacciano sulla sede bresciana.

Il corso, che partirà nel 2024-25, è stato al centro del discorso del rettore Franco Anelli al Dies academicus, tradizionale cerimonia di inaugurazione dell’anno in via Trieste. Un momento particolarmente emozionante per il magnifico stesso, giunto alla conclusione del triplo mandato al vertice dell’ateneo di padre Gemelli. «Rimarrà nella storia della nostra Università come figura di spicco, protagonista e risolutore di passaggi complessi e incerti.

Anche la sede di Brescia gli deve, per il nuovo campus ma non solo, apprezzamento e gratitudine», ricorda Alessandro Azzi, presidente di quell’Ebis che da sempre sostiene la sede cittadina. Sede le cui vicende sono state ripercorse tappa dopo tappa e protagonista dopo protagonista da Mario Taccolini, coordinatore delle strategie di sviluppo del polo bresciano. «Quella di Brescia – osserva Anelli – è una sede solida e in espansione, come dimostrano l’offerta formativa che si amplia e la realizzazione del campus a Mompiano».

A Brescia sono dislocate ben nove delle dodici facoltà dell’ateneo: nove le lauree triennali, una a ciclo unico quadriennale, dieci le magistrali, cui si aggiungono i corsi dell’Istituto superiore di scienze religiose. Il tutto per circa 4.500 studenti.

Il nuovo corso

«Il nuovo corso – prosegue il rettore – vuole incontrare l’interesse del contesto economico e industriale, ma l’insegnamento pone all’attenzione anche le implicazioni etico-sociali, in linea con l’ispirazione del nostro ateneo. Solo una sintesi profonda tra cultura ed economia può innescare attività orientate al bene comune».

E d’altronde le realtà del mondo cattolico «hanno dimostrato, nel corso dei decenni, di saper ben coniugare la necessaria esigenza di fare profitti, per generare benessere, e l’adesione a un universo valoriale ed etico che trova riferimenti essenziali nella Dottrina sociale della Chiesa» e si è tra le altre tradotto in esperienze come quella «della toviniana Banca San Paolo di Brescia».

Business e Finance unisce le competenze di due facoltà, con sede a Milano e Piacenza: ha l’obiettivo di formare una figura professionale altamente qualificata da inserire sia in ambito bancario e finanziario sia nel mondo delle imprese, valorizzando una forte proiezione internazionale.

Il percorso di studi riguarderà i temi della banca e della finanza, dell'economia aziendale e politica, del diritto, ma anche l’impiego di modelli quantitativi per saper condurre analisi dati attraverso l’utilizzo di software specializzati. Il carattere distintivo è il focus sulle imprese di medie dimensioni che connotano il tessuto imprenditoriale bresciano nonché sull’accompagnamento delle stesse aziende nei processi di internazionalizzazione e di transizione digitale. II triennio, articolato secondo gli standard internazionali, sarà strutturato attraverso lezioni in aula con interazioni degli studenti, testimonianze di esperti del settore, seminari, lavori applicativi individuali e di gruppo, analisi di dati e casi di studio.

La lectio magistralis

Il Dies academicus, aperto con la celebrazione eucaristica presieduta da monsignor Claudio Giuliodori, si è chiuso con la lectio magistralis di Antonio Patuelli, presidente dell’Associazione bancaria italiana, sul tema «Etica, economia e prospettive bancarie in Italia».

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