Storie

«Superman non esiste»: Giovanna e la sua lotta contro la depressione

Francesca Marmaglio
Nel nuovo episodio del podcast curato da Francesca Marmaglio, la testimonianza di Giovanna Regali, che convive con il disturbo bipolare. Ha scelto di raccontarsi senza anonimato per combattere chi sottovaluta la gravità della malattia
Giovanna Regali è la protagonista della diciassettesima puntata di «Superman non esiste»
Giovanna Regali è la protagonista della diciassettesima puntata di «Superman non esiste»
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Prosegue l’appuntamento mensile con il podcast «Superman non esiste», il progetto che racconta storie di rinascita e speranza curato dalla giornalista Francesca Marmaglio. Esce oggi, venerdì 10 ottobre, giorno in cui si celebra la Giornata Mondiale per la salute mentale, la diciassettesima puntata «Giovanna. Io e la mia mente inquieta» dedicata a Giovanna Regali e alla sua vita tormentata dalla depressione.

La storia di Giovanna

Giovanna Regali
Giovanna Regali

«Sono rimasta orfana di madre all’età di sei mesi, mio padre non mi ha voluta, incolpava me della morte di mia mamma – ha raccontato nel podcast Giovanna –, ma non avevo deciso io di nascere e lei probabilmente era malata di depressione. Sono cresciuta con mio zio paterno Copernico e quella che reputo mia mamma, Elisa».

Giovanna incontra la malattia molto presto: «Il primo episodio pesante lo ricordo alle superiori, ma pensandoci poi già alle scuole medie avevo dato avvisaglie – ha continuato la protagonista –. Mamma mi diceva “ti sta arrivando l’easurimento” e mi dava dei ricostituenti. La famiglia ha capito, mi è stata vicina come poteva, ma ora combatto lo stigma della gente che ci allontana come se fossimo brutti e sporchi. Siamo persone malate che combattono ogni giorno per sopravvivere a questo male scuro».

I genitori di Giovanna Regali
I genitori di Giovanna Regali

La diagnosi per Giovanna è quella di bipolarismo di tipo 2: «Come un iceberg – ha spiegato – la parte maggiore è sotto l’acqua ed è la depressione, la punta sono i momenti di entusiasmo, felicità. Una settimana senza dormire, senza mangiare, ma in casa, e poi lunghi periodo chiusa nella mia camera a letto, al buio. Certo che ho pensato al suicidio, ci penso tutte le volte che sto male, come tutti i depressi: hai così tanto dolore che non ce la fai più».

Giovanna che non ha voluto l’anonimato per la partecipazione alla puntata ha spiegato: «Questa è la mia battaglia contro chi sottostima la gravità di questa malattia – ha detto - : la depressione è un cane che non ti molla mai. Bisogna chiedere aiuto e prendere i farmaci».

La pillola dell’associazione è lasciata alla cooperativa Comunità Fraternità di Ospitaletto che ha accolto un anno fa Giovanna coinvolgendola in molte attività.

Le puntate

Il podcast, che anche in questa sua seconda stagione resterà a cadenza mensile, continua ad essere sostenuto da Banca Valsabbina.

È possibile ascoltare questa e le tutte le altre puntate sulle piattaforme Spotify e Spreaker oppure nelle sezioni podcast del sito del Giornale di Brescia e dell’app del Giornale di Brescia.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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